Il presidente Occhiuto e l’assessore regionale Calabrese sono riusciti ad ottenere una proroga di tre mesi da TIM per i 493 lavoratori dei call center Abramo che sarebbero stati licenziati proprio a Natale.Già questa è una buona notizia, perché interrompe un provvedimento assunto e dà la possibilità di avere 90 giorni per discutere con Tim. Lo faranno la Regione e il Governo ma sarebbe utile che insieme, senza alcuna divisione politica, lo facessero le opposizioni, fornendo anche alle organizzazioni sindacali l’immagine di una regione che vuole difendere un presidio importante di lavoro. Del resto, la chiusura dei call center sarebbe una sconfitta per la Calabria e anche per chi ha governato nel recente passato. PD e Cinquestelle hanno l’occasione di dare una dimostrazione di sano riformismo.493 posti di lavoro in una regione storicamente attraversata dal bisogno occupazionale sono un fattore sociale importante.Entrambi i partiti di opposizione, ma anche Calenda e Renzi, hanno la possibilità di ingaggiare a livello nazionale un confronto con TIM, ovviamente insieme al Ministero del Lavoro e alla Regione. In un Paese troppo divisivo una vera unità di intenti significherebbe dimostrare che sui grandi temi non possono esserci demarcazioni.Portare a casa il risultato finale garantirebbe autorevolezza alla Calabria e a tutte le forze politiche. Ci pensino i partiti dell’opposizione , abbandonando la strada della mera protesta. Essere classe di governo, diceva spesso Craxi, lo si vede da come si sta all’opposizione .
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