CATANZARO Vecchie e nuove emergenze occupazionali e l’obiettivo per il 2024 di un piano straordinario per il lavoro in Calabria. A margine della convention di Fratelli d’Italia a Catanzaro l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Calabrese traccia un bilancio della situazione e guarda anche in prospettiva, annunciando nei primi mesi del nuovo anno anche una visita del ministro Marina Elvira Calderone.
La prima emergenza è la vertenza Abramo Customer Care. «Una situazione – esordisce Calabrese – che un po’ già si conosceva, un’azienda in crisi, inaspettato l’atteggiamento da parte di Tim che sospende la commessa a fine anno. L’altro ieri, grazie all’interlocuzione col governo fatta dal presidente Occhiuto e dalla deputazione di Fratelli d’Italia, il sottosegretario Ferro, il senatore Orsomarso, l’onorevole Antoniozzi abbiamo ottenuto questa proroga di tre mesi che ci dà un margine di respiro per poter affrontare meglio la problematica. Abbiamo incontrato con il presidente Occhiuto i segretari regionali dei sindacati e quelli di categoria per le telecomunicazioni, proprio per cercare di comprendere come affrontare una situazione critica che oggi lascia l’amaro in bocca a tanti calabresi. Non è la prima volta che abbiamo problematiche nel mondo dei call center. Si ripete ciclicamente purtroppo questa situazione. ma non possiamo permetterci, in una situazione già critica e debole, di perdere altri mille posti di lavoro, anche perché parliamo di persone anche in età avanzata, medio alta, 45-50 anni, che non è facile ricollocare nel mondo del lavoro in una regione dove le opportunità ancora sono molto poche. Quindi – prosegue l’assessore regionale al Lavoro – c‘è grande preoccupazione, ma anche una grande attenzione da parte nostra, da parte della Regione Calabria: cerchiamo di vivere da protagonisti questa vicenda andando a puntare i pugni a Roma e cercando di far capire che oggi Tim non può abbandonare questa regione. C’è poi anche la debolezza strutturale di una società come quella di Abramo che non esiste più, è in una fase di gestione commissariale, questo non ci aiuta. Però c’è massima disponibilità e attenzione da parte della politica. Ci siamo aggiornati alla settimana prossima, subito dopo Natale e prima di Capodanno con i sindacati per meglio approfondire la problematica, rimanendo al fianco dei lavoratori che, per quanto preoccupati, non devono sentirsi soli e non li lasceremo soli. Abbiamo messo a disposizione una serie di strumenti che abbiamo, come il programma Gol sulla ricollocazione dei lavoratori, stiamo ragionando anche con associazioni di categoria per risolvere questa problematica che rientra poi tra le tante criticità che abbiamo in Calabria nel mondo del lavoro».
Alyra vertenza molto delicata quella dei tirocinanti. «C’è da dire una verità, che rispetto a qualche anno fa – spiega Calabrese – il governo di centrodestra ha attenzionato seriamente e concretamente questa problematica e oggi grazie a una legge approvata dal centrodestra c’è la possibilità di stabilizzare i tirocinanti negli enti locali. Sono stati stanziati 5 milioni di euro e sono in fase di pubblicazione i decreti attuativi da parte della Funzione pubblica. In Finanziaria è passato l’emendamento che estende la possibilità non solo agli enti locali per come è stata prevista, ma anche a tutte le pubbliche amministrazioni. È l’inizio di un percorso lungo. Nelle scorse settimane abbiamo rinnovato i contratti, il tirocinio, per un anno investendo altri 25 milioni di euro, segnale chiaro da parte del nostro governo regionale: sappiamo benissimo che questa criticità che altri hanno creato, voluto – maldestramente, dico io – falsando anche un po’ anche le regole del mondo del lavoro e dell’accesso alla pubblica amministrazione sta a noi affrontarla e risolverla. Però tenete conto che oggi abbiamo speso negli anni 300 milioni di euro di risorse nazionali e comunitarie senza creare ancora un posto di lavoro tra i tirocinanti e questo è il dato che deve essere chiaro a tutti. Oggi la Regione Calabria ha in bilancio 52 milioni di euro storicizzati per pagare precari ed ex precari che sono degli enti locali col bilancio regionale. Poi abbiamo un bilancio anche ingessato. Quindi – prosegue l’assessore regionale al Lavoro – oggi serve un’attenzione e un impegno da parte del governo che ribadisco ha stanziato 5 milioni di euro, per aumentare questa posta in bilancio per trovare una soluzione adeguata. Sicuramente siamo preoccupati, sono 4mila famiglie, ma sono tante altre famiglie di calabresi che oggi vivono in stato di disoccupazione».
Calabrese quindi osserva: «Abbiamo approvato a giugno la riforma delle politiche attive del lavoro, una legge che mancava in questa regione da 20 anni. Stiamo creando le condizioni per utilizzare al meglio le risorse che ci sono oggi e sono anche tante, sono ingenti, per affrontare le problematiche e per creare il lavoro vero in Calabria. I calabresi hanno bisogno di un lavoro vero: c’è un dato reale, drammatico, 160.000 calabresi che sono andati via negli ultimi 20 anni, di cui 47.500 negli ultimi 3 anni, parliamo di popolazione attiva. Se non invertiamo questo trend, se non creiamo un lavoro vero, e quando parlo di lavoro vero significa avere un lavoro dignitoso, una busta paga e non un lavoro sottopagato o lavoro nero che è diverso dal lavoro vero, i calabresi andranno via. E questo è l’impegno della politica che responsabilmente come governo regionale con il presidente Occhiuto e come rappresentanza dei Fratelli d’Italia a livello regionale e nazionale stiamo portando avanti. Nei primi mesi dell’anno sarà qui in Calabria il ministro del Lavoro, il ministro Calderone, con la quale affrontare appunto un piano straordinario del lavoro che in Calabria è assolutamente necessario». (c. a.)
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