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Rigidi paletti e sanzioni, no alle “spese pazze” negli enti di sottogoverno della Regione

I contenuti della legge sulla spending review presentata dai capigruppo della maggioranza e approvata nell’ultima seduta del Consiglio regionale

Pubblicato il: 24/12/2023 – 19:31
Rigidi paletti e sanzioni, no alle “spese pazze” negli enti di sottogoverno della Regione

CATANZARO La motivazione ufficiale e tecnica è quella di “aggiornare la risalente normativa vigente alle condizioni di mercato attuali”, la motivazione reale è quella di contenere le spese negli enti di sottogoverno della Regione. Tra i provvedimenti approvati nell’ultima seduta del Consiglio regionale, quello dedicato alla sessione di bilancio, spicca una legge, presentata dai capigruppo della maggioranza di centrodestra ma fortemente voluta dal presidente della Giunta Roberto Occhiuto, che potenzia la “spending review” da tempo in atto alla Cittadella: una serie di norme che in particolare intendono mettere un freno alle spese di enti strumentali, aziende, agenzie, fondazioni, enti vigilati e società partecipate della Regione, a parte alcune eccezioni come le Asp. Una vigorosa “stretta” per evitare impatti sulle casse dell’amministrazione regionale. Il testo, presentato da Comito, Neri, Crinò, Gelardi, De Nisi e Graziano, nel dettaglio prevede che la spesa per il personale e quella per consulenze, studi, incarichi professionali negli enti strumentali non può essere superiore a quelle sostenuta nell’anno 2022, lo stesso vale per l’organizzazione di mostre, convegni, missioni, arredi. Se proprio bisogna superare il plafond – si specifica nell’articolato – serve comunque una autorizzazione della Giunta regionale. Entro il 10 settembre di ogni anno il management degli enti di sottogoverno deve trasmettere al Dipartimento vigilante e al Dipartimento cui compete il coordinamento strategico degli enti strumentali, delle società e delle fondazioni, un prospetto contenente la quantificazione del limite di spesa annuale, pena una riduzione del 20% dei benefit previsti dalla normativa vigente, inoltre periodicamente devono presentare un piano di attività e – a cadenza trimestrale – una relazione sull’andamento della gestione. La mancata ottemperanza della nuova legge – è poi stabilito – può portare anche alla revoca della nomina alla guida di questi enti. Inoltre è prevista anche una sanzione pecuniaria commisurata ad una mensilità del compenso nel caso di inottemperanza dell’obbligo della relazione.  (c. a.)

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