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Gratteri ridisegna (anche) la Procura di Napoli

L’ex capo della Distrettuale antimafia di Catanzaro riorganizza l’ufficio inquirente più grande d’Italia: nuovi capi di Dda e “mani pulite”

Pubblicato il: 28/12/2023 – 16:27
Gratteri ridisegna (anche) la Procura di Napoli

Cambiano le deleghe della più grande Procura d’Italia. Già perché a poco più cento giorni del suo arrivo a Napoli, il nuovo procuratore Nicola Gratteri ridisegna le deleghe per la guida degli uffici chiave. Così come riporta Il Mattino, infatti, il procuratore aggiunto Sergio Amato lascia il pool sicurezza urbana (scippi, rapine, reati predatori in genere) e va a guidare il pool reati contro la pubblica amministrazione. Una sorta di ritorno alle origini – scrive il quotidiano napoletano – perché da pm (ad Avellino e a Napoli) Amato ha svolto delicate indagini che hanno coinvolto colletti bianchi. Ora c’è la sfida del pool mani pulite, in una stagione segnata da un livello di attenzione altissimo per i finanziamenti pubblici, all’indomani dell’approvazione delle nuove rate del Pnrr. Spostamento che ha scatenato un effetto domino: alla guida della Dda di Napoli è prossimo il ritorno nella veste di procuratore aggiunto di Michele Del Prete, per anni in forza all’anticamorra del Centro direzionale. Del Prete lascia la Procura nazionale antimafia (dove ha lavorato gomito a gomito con il procuratore Gianni Melillo), per venire a coordinare uno dei due pool che lavorano al contrasto dei clan di Napoli e dell’area metropolitana. Un lavoro che verrà svolto accanto al collega Sergio Ferrigno, che – nei mesi precedenti l’arrivo a Napoli di Gratteri – ha svolto il ruolo di vicario. Lascia, poi, il pool reati in materia di Urbanistica il procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, che andrà a occuparsi di criminalità predatoria. A guidare la sezione reati urbanistici è una new entry per la Procura di Napoli, ovvero l’aggiunto Antonio Ricci, che – un paio di mesi fa – ha lasciato la Procura di Vallo della Lucania. Anche in questo caso, si tratta di un gruppo di lavoro chiamato a intervenire su gravi episodi di abusivismo che hanno violato il territorio. Poche mosse, dunque, quelle utili a plasmare l’ufficio inquirente e ridisegnare le competenze, alla luce di una strategia che fa leva su un punto in particolare: il lavoro di squadra, nel tentativo di dare risposte efficaci ai cittadini del distretto di corte di appello di Napoli, proprio come Nicola Gratteri aveva fatto alla Distrettuale antimafia di Catanzaro. «Non è un caso – scrive Il Mattino – che il procuratore Gratteri ha in più di una occasione battuto su un punto in particolare: non esistono sezioni di serie A e di serie B, non esistono pool più prestigiosi rispetto agli altri». In una recente riunione con i vertici della Curia, il magistrato calabrese ha spiegato che alcuni reati «non si combattono solo sfogliando il codice, ma anche e soprattutto facendo leva sul sentimento, sul trasporto del cuore, per proiettare il proprio lavoro a difesa del territorio e delle esigenze di giustizia dell’intera collettività.

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