REGGIO CALABRIA «Il reato più frequente è quello inerente al modo virtuale e alla pedopornografia. Spesso ci troviamo davanti a episodi di ricatti attraverso internet, la detenzione e la diffusione di questo genere di materiale soprattutto nei minori è frequentissima, è veramente una piaga». È l’analisi del procuratore Roberto Di Palma, che nel corso di una conferenza stampa ha illustrato il bilancio dell’ultimo anno di attività della Procura per i minorenni di Reggio Calabria. Dati positivi nel complesso. «Lavoriamo sul quotidiano, non abbiamo arretrati», ha rimarcato di Palma che ha parlato però di un problema di «povertà culturale del mondo giovanile»: «Sono dati che portano a dover fare una riflessione riguardo ai giovani e al rapporto che hanno con la sessualità». Tra gli altri reati ci sono furti, rapine, episodi di bullismo, detenzione ed esplosione di materiale pirotecnico.
Sul lavoro svolto dalla Procura per i minorenni, Di Palma si è soffermato sui numeri: sui “fascicoli iscritti e definiti nei confronti di persone note” nel 2023 si parla di 198 iscritti e 191 definiti (nel 2022 iscritti 197; definiti 197); i “fascicoli iscritti e definiti nei confronti di persone ignote” sono 45 iscritti e definiti (nel 2022 iscritti 41; definiti 43). Sugli “atti non costituenti notizie di reato” ci sono nel 2023 iscritti e definiti 265 (nel 2022 iscritti 31 e; definiti 262); sono 350 le indagini in coordinamento con altri uffici giudiziari; 64 nuove messe alla prova, «l’incidenza della recidiva – ha detto Di Palma – è bassissima nonostante spesso questi ragazzi vengano da contesti particolarmente difficili. Questo per noi è un motivo di grandissima soddisfazione». Nel 2023 si registrano 6 arrestati in flagranza e 8 misure cautelari «con ruoli particolarmente importanti svolti dai minori». L’anno precedente gli arresti erano stati 5. Per quanto riguarda l’aspetto civile si registra un piccolo incremento: nel sono 2342 i fascicoli (definiti 2308). Nel 2022 iscritti 2100 e definiti 2028. «Dipende da due fattori – ha spiegato Di Palma – dallo sbarco di minori stranieri non accompagnati e dal lavoro che svolge l’ufficio sul mondo giovanile, noi cerchiamo di prevenire, intervenire prima affinché il disagio non diventi devianza e poi qualcosa di penalmente rilevante». Tre infine i protocolli in atto tra la Procura e altri enti: il rinnovo del protocollo con la Fondazione Antonino Scopelliti, con l’Unicef, con l’Arcidiocesi e la Cooperativa “Collina del Sole”. Il procuratore ha poi parlato di una villa confiscata e messa a disposizione della Procura che presto verrà consegnata: «È stata individuata, ma non anticipiamo i tempi, al momento della consegna si potranno avere maggiori dettagli», ha spiegato.
«Riusciamo a dare una risposta di giustizia che è veloce a quelle che sono le esigenze del territorio. Questa – ha sottolineato Di Palma – è una cosa per me importantissima, perché in una realtà qual è la nostra, dove spesso lo Stato viene visto quasi come un nemico e osteggiato, dare invece una risposta e dire che ci siamo, che facciamo la nostra parte e la facciamo in maniera veloce ed efficiente, secondo me è un dato importantissimo.
Parlando del mondo giovanile e del problema culturale riscontrato infine il procuratore ha spiegato: «I rischi sono quelli di avere una società che sarà sempre più lontana dai cosiddetti valori tradizionali. E quindi andiamo incontro anche a dei disvalori, l’idea del rispetto del nostro corpo è una cosa fondamentale che io vedo che nei giovani non ha più senso». (m.ripolo@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x