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«Il silenzio dei parlamentari sulle vertenze di migliaia di lavoratori calabresi ci preoccupa»

Il segretario della Cgil Sposato: «Serve un tavolo di crisi nazionale su alcune vertenze»

Pubblicato il: 29/12/2023 – 8:37
«Il silenzio dei parlamentari sulle vertenze di migliaia di lavoratori calabresi ci preoccupa»

CATANZARO «Ieri si è svolto l’incontro alla cittadella regionale per le vertenze dei 4000 lavoratori e lavoratrici impegnati nei tirocini di inclusione sociale della Calabria e i mille lavoratori e lavoratrici di Abramo. Con un occhio a quello che sta accadendo a Cutro per la vertenza della centrale a biomasse, del precariato calabrese, degli investimenti. Vertenze che non posso essere gestite senza una assunzione di responsabilità dell’intera classe dirigente e politica calabrese». A scriverlo, in una nota, il segretario della Cgil Calabria Angelo Sposato.
«In queste ore – aggiunge – ci adopereremo con la Prefettura di Catanzaro affinché si possa svolgere un tavolo alla presenza dell’Anci e dei parlamentari calabresi di maggioranza e opposizione perché le due vertenze richiamate devono trovare risposte dal governo e dalle partecipate nazionali. Un incontro preparatorio a quelli che abbiamo chiesto al Presidente della giunta con il governo ed i ministeri competenti attraverso un apposito tavolo di crisi. Auspichiamo un ruolo attivo della deputazione parlamentare calabrese che ad oggi, sia dalla maggioranza che dall’opposizione, in queste ore non ha mostrato quel giusto interesse a sostegno di migliaia di lavoratori presenti anche nei loro territori di appartenenza. Questo è un fatto che va recuperato al più presto con il giusto impegno nelle prossime settimane prima che si arrivi ai correttivi nel decreto comunemente detto milleproroghe. Chiediamo un impegno straordinario a tutta la deputazione parlamentare calabrese a sostegno della vertenza Calabria e per le vertenze che si apriranno nelle prossime settimane, così come avvenuto in Consiglio regionale con la risoluzione unitaria di maggioranza e opposizione. Sarà un periodo complesso per la nostra regione sotto il profilo sociale ed occupazionale. La Calabria sta invecchiando velocemente, rischia la desertificazione economica, demografica, con punte alte di emigrazione soprattutto giovanile ed indice di natalità pari allo zero. Non ci si può permettere di perdere un solo posto di lavoro ed occorre puntare sugli investimenti. Occorre fare attenzione sugli investimenti previsti dal Pnrr e dal fondo di coesione, ultima chiamata per la Calabria. Serve un tavolo di crisi nazionale su alcune vertenze ed una cabina di regia per il monitoraggio degli investimenti con protocolli di tracciabilità che possano favorire la contrattazione d’anticipo sulla qualità della gestione e dell’occupazione. Occorre altresì, che in taluni casi, li dove sono previsti investimenti privati di una certa qualità e dimensione, dotati di certificazione di compatibilità ambientale e sanitaria, le classi dirigenti, le istituzioni e la politica territoriale assurgono un ruolo alto di responsabilità e competenza, onde evitare atteggiamenti dilatori, ostativi e respingimenti preventivi dettati dalla contingenza elettorale o da interessi corporativi. Auspichiamo, nel rispetto di ruoli e funzioni che ognuno faccia la propria parte. Fino ad ora non è stato così. Il silenzio dei parlamentari sulle vertenze che riguardano migliaia di lavoratori calabresi in queste ultime ore ci preoccupa fortemente».

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