TROPEA «La bellezza da sola non basta, bisogna saperla governare». È il leitmotiv della conferenza stampa del sindaco di Tropea Giovanni Macrì, tenutasi questa mattina nei locali di Palazzo Santa Chiara. Il primo cittadino tropeano, in carica dal 2018, ha presentato il resoconto di fine mandato, affiancato da Lenin Montesanto, responsabile della “comunicazione strategica e istituzionale” di Tropea, tramite una relazione pubblicata in due numeri che mostrano attività e risultati dell’amministrazione comunale. «In cinque anni la città è cambiata molto» chiosa il sindaco in apertura. Dalla “Bandiera Blu” all’Expo in Giappone, Macrì ha fatto il bilancio elencando i propri risultati e le attività portate avanti, senza tirarsi indietro dal mandare messaggi agli oppositori e ai cittadini che lo hanno criticato. Infine, il primo cittadino di Tropea si è soffermato sulla commissione di accesso agli atti, arrivata in Comune lo scorso ottobre. Nel corso della conferenza Macrì ha, inoltre, annunciato lo sblocco di un finanziamento regionale di circa 900 mila euro destinato alla manutenzione dell’isola.
«Nel 2018 il lungomare era devastato. I commissari, pur avendo i fondi, non intervenivano. Noi lo abbiamo sistemato in sei mesi». La città, ha spiegato il sindaco, «è cambiata in cinque anni». Ad attestarlo la Bandiera Blu assegnata nel 2020. «Un riconoscimento che non viene dato alla bellezza in quanto tale, ma a quella governata, apprezzata e amministrata secondo i canoni più importanti, come la sostenibilità dell’ambiente. Noi – ha aggiunto Macrì – tutto questo lo abbiamo fatto, nonostante la situazione complessa». Questioni affrontate «con grande vigore e con un’impopolarità di breve periodo, che presto si è tramutata in consensi grazie ai risultati». «Cinque anni fa la città era praticamente al buio, tutto il patrimonio storico non era neanche illuminato. Oggi è sotto gli occhi di tutti». Risultati che hanno attirato anche l’attenzione dell’estero. «Arrivano turisti da ogni parte del mondo, soprattutto da America, Stati Uniti e Canada. Inoltre, siamo forse uno dei primi comuni ad avere uno stand al prossimo Expo in Giappone».
“Turismo” è ovviamente la parola chiave. Ma, specifica Macrì, «deve essere ragionato. Abbiamo già raggiunto l’apice di 40.000 presenze giornaliere, il massimo che possiamo gestire». Il rischio, come viene spiegato nel magazine, è il fenomeno dell’overtourism. «Il turismo deve essere un mezzo per raggiungere, soprattutto, il benessere dei cittadini». Risultato, secondo il sindaco, pienamente raggiunto. «Oggi a Tropea c’è possibilità di lavoro, di fare impresa, siamo un luogo dove investire in sicurezza. Per i cittadini c’è una realtà che offre intrattenimenti vari per tutto l’anno». L’obiettivo, su questp fronte, è più che altro «destagionalizzare» le ondate di presenze. «Prima che arrivassimo, da ottobre a marzo Tropea si trasformava una città chiusa» oggi, invece, «è capace di attirare turisti anche d’inverno», puntando soprattutto su cultura e tradizione. «Ad esempio – aggiunge Macrì – stiamo cercando di organizzare per aprile un mese totalmente dedicato alla musica folkloristica».
Il sindaco Macrì dedica, poi, un passaggio alla situazione finanziaria del Comune. «Abbiamo fatto tutto senza gravare sui conti, senza aprire ulteriori indebitamenti. Anzi – specifica – abbiamo anche ripagato debiti non nostri». Il riferimento è ai circa «tre milioni di euro di debiti, risalenti al periodo tra gli anni ’80 e il 2018, che noi abbiamo sistemato». Salute economica che consentirà di arrivare al compimento di altre opere, alcune già in cantiere, che verranno presentate nel secondo numero del magazine dedicato al resoconto di fine mandato. Per il nuovo anno, oltre al centro sportivo, Macrì ha preannunciato interventi sull’isola, per il quale proprio ieri è stato sbloccato dalla Regione un finanziamento di circa 900 mila euro. Poi ha quindi ringraziato la Cittadella per «essersi fatta carica di un problema che, come ho più volte lamentato, non può essere solo della città di Tropea».
«Quando mi sono insediato, la prima visita che feci fu al prefetto Gualtieri, presentandogli alcuni problemi di parentela della lista. Mi è stato risposto: “pensa a lavorare senza fare leggerezze e controlla sempre”. Ho sempre avuto il sostegno di prefettura e forze dell’ordine». Sulla commissione d’accesso agli atti, arrivata a settembre al Comune di Tropea, il sindaco difende il suo operato e critica una legge, quella sugli scioglimenti che «richiama l’inquisizione spagnola». «Non ci sono dei canoni oggettivi che portano allo scioglimento. Sicuramente in alcuni casi dove la permeabilità è dimostrata, bisogna intervenire con forza. Ma in altri casi si offende il lavoro delle persone. Soprattutto al Sud, rappresenta una spada di Damocle per chiunque». A tal proposito, Macrì ha annunciato la volontà di volersi ricandidare per un altro mandato. La speranza è di ripetere la vittoria del 2018. «La nostra amministrazione ha funzionato perché abbiamo costruito una squadra non per vincere, ma per governare. A loro, ma anche ai dipendenti e alle associazioni che ci hanno accompagnato in questo percorso, va il mio ringraziamento». (redazione@corrierecal.it)
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