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Guerre, lavoro, fiducia: Mattarella lima il discorso di fine anno

Il presidente della Repubblica domani terrà il suo nono messaggio di fine anno, il 75esimo della storia repubblicana

Pubblicato il: 30/12/2023 – 8:11
Guerre, lavoro, fiducia: Mattarella lima il discorso di fine anno

ROMA Di nuovo in piedi, in una sala del Quirinale, per inviare gli auguri di buon anno agli italiani, con un accenno alla fiducia nel nostro Paese. Sergio Mattarella terrà il suo nono discorso di fine anno, il 75′ della storia repubblicana, da una delle sale del palazzo presidenziale, ripercorrendo i dodici mesi passati e guardando ai prossimi dodici sempre avendo come bussola l’unità del Paese e lo spirito di solidarietà dei cittadini. I due conflitti in corso, la necessità di una pace giusta, la sfida dell’Intelligenza artificiale, saranno i temi toccati sul fronte internazionale; la lotta alla violenza sulle donne, la necessità di creare occupazione soprattutto per i giovani, saranno invece i banchi di prova che il Presidente indicherà sul fronte nazionale. Dopo un Natale passato in famiglia, con figli e nipoti, il presidente della Repubblica è da ieri al lavoro per scrivere e limare il discorso, aiutato dai suoi consiglieri. La scelta della location per gli auguri di fine anno ha per ora portato a una ristrettissima rosa di possibilità; e ancora una volta il Capo dello Stato non dovrebbe essere seduto alla sua scrivania, ma in piedi con le bandiere di Quirinale, Italia ed Europa alle spalle. E anche la durata del discorso non si dovrebbe discostare troppo dai circa quindici minuti degli anni passati. Una via di mezzo tra i due minuti di Luigi Einaudi, alla radio, e i quaranta di Oscar Luigi Scalfaro, limiti estremi di un appuntamento tradizionale che nacque nel 1949 grazie a una scelta del primo Presidente, Einaudi appunto, e a cui nessun successore si è mai sottratto nei 75 anni della storia della Repubblica. E un altro settantacinquesimo anniversario, quello che si è celebrato quest’anno per la Costituzione italiana, sarà uno dei temi delle parole di Mattarella, che per tutto l’anno ha illustrato ora l’uno ora l’altro articolo, in una sorta di pedagogia costituzionale per ricordare i valori fondanti della patria e della nostra convivenza civile. Potrebbe invece rimanere deluso chi si attende parole sulle riforme: il discorso di fine anno è tradizionalmente rivolto ai cittadini e non alle istituzioni o alla politica, a cui il Presidente parla invece prima di Natale durante la cerimonia di auguri alle Alte cariche. Il capo dello Stato, come ha già fatto nelle scorse settimane, ricorderà i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, auspicando ancora una volta una pace giusta per Kiev e la fine delle sofferenze dei civili in entrambi gli scenari di guerra. Farà dunque un nuovo richiamo alla diplomazia e al multilateralismo, come già durante il discorso ai diplomatici italiani e stranieri, e toccherà di nuovo i temi del cambiamento climatico e della sfida dell’Intelligenza artificiale, che mostra opportunità, ma anche rischi. Rivolgendosi al nostro Paese, il Presidente dovrebbe tornare sulla necessità di contrastare nel modo più deciso la violenza alle donne. E con altrettanta urgenza sottolineerà l’esigenza per donne e giovani di un lavoro dignitoso. Ma come già negli anni passati, anche in quelli più duri per un paese piegato dalla pandemia, Mattarella intende ricordare a tutti che l’Italia ha le potenzialità per superare ogni difficoltà, quando si mostra unita e quando i suoi cittadini si mostrano solidali come nel recente passato. Un messaggio che sarà anche di fiducia, dunque, rivolto ai milioni di italiani che dopodomani lo seguiranno dalle 20,30 a reti unificate in televisione, ma anche alla radio e, pochi minuti dopo, anche sui social. (AGI)

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