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I cento nomi calabresi dell’anno. Sconfitte, vittorie e sfide targate 2023

Anche quest’anno i cento nomi dell’anno che sta finendo. Non sono necessariamente i più importanti, sono legati a vittorie ma anche a sconfitte

Pubblicato il: 30/12/2023 – 6:55
di Paride Leporace
I cento nomi calabresi dell’anno. Sconfitte, vittorie e sfide targate 2023

Anche quest’anno, seguendo il modello del maestro Mura, i miei cento nomi dell’anno che sta finendo. Non sono necessariamente i più importanti, sono legati a vittorie ma anche a sconfitte, speranze, delusioni. I voti sono arbitrari, come quelli della rubrica “Sette giorni di calabresi pensieri”. A collegarli l’anno 2023.
 
 
ACETO PASQUALE – Gestore di un supermercato a Trento. Il cosentino ha esposto il cartello “Cercasi commesso volenteroso da subito. Astenersi calabresi”. Ha suscitato un vespaio, ma era uno scherzo di Carnevale. Dieci per autoironia.
 
ADDANTE LUCA – E’ diventato membro associato dell’Institute d’histoire moderne e contemporaine di Parigi l’accademico calabrese che insegna a Torino, Storia moderna. Non trascura il dibattito pubblico calabrese con i suoi scritti e interviste. Nemo propheta in patria e voto dieci per la perseveranza.
 
AMADEUS – Volto e conduttore del primo Capodanno Rai in Calabria, da Crotone. L’audience è assicurata. Il successo? Va in onda tra poche ore. Il voto l’anno prossimo, prima della seconda edizione.
 
ANASTASI ANTONIO – Decano della cronaca nera e giudiziaria calabrese. Il suo primo libro dedicato al boss Grandi Aracri mancava. Aspettando i prossimi, voto 9 d’incoraggiamento.

cecè-barretta
Cecè Barretta

BARRETTA CECE’– Cantante folk e melò. Autoprodotto in casa. Canta con le basi ma incanta vecchie e bambini sui social e nelle piazze. E’ nata una stella. Voto 8 per genuità e calabresità.
 
BONAVINA LUIGI – Tropeano. Partito a 18 anni alla conquista del mondo come chirurgo. E l’ha conquistato considerato che l’American college of Surgeons l’ha inserito nella sua lista dei migliori sette professionisti mondiali 2023 della sua specializzazione. Un luminare da dieci.
 
BONAVOTA PASQUALE – Boss della ‘ndrangheta arrestato dopo 4 anni di latitanza in una chiesa a Genova. Giusto in tempo per farsi condannare a Rinascita Scott. Non sono più imprendibili.

BOZZO GIANLUCA – Documentarista. Strepitoso il suo lavoro “Te lo ricordi Vittorio” dedicato a Vittorio Magnelli il più grande tennista di Calabria. Dieci al regista per il suo racconto per immagini, stesso voto al tennista cosentino mai troppo celebrato.
 
BRUNO BOSSIO ENZA – Non si è lasciata abbattere dalla sconfitta per il Parlamento. Combatte per infrastrutture e ferrovie con competenze. Nel partito difende il suo patrimonio. Nove ad Enza l’indomita.

CALLIPO GIANLUCA – Ex sindaco di Pizzo e presidente Anci. A Rinascita Scott avevano chiesto 18 anni per rapporti con la ‘ndrangheta. Assolto. E’ uno dei signor K della Giustizia calabrese. Una storia ordinaria di malagiustizia.
 
CANI IN OSPEDALE A LAMEZIA – Due randagi a zonzo di notte nell’ospedale lametino ripresi da un cellulare e finiti nel villaggio globale del web. Cartina di tornasole di certa malasanità calabrese. Ai cani 10 per la tenerezza da documentario. Ai responsabili dei servizi sanitari il disprezzo pubblico dei calabresi disperati.
 
CANNIZZARO FRANCESCO – Detto Ciccio come il più celebre tribuno Franco. Nuovo dominus di Forza Italia in Calabria. Molti voti, visione da costruire, tanto potere reale e retorica vecchio stile. Voto 6 sperando che migliori.
 
CANNONE ANTONIO – Il suo libro “Quando la ‘ndrangheta sconfisse lo Stato” fa quadrato del romanzo criminale lametino. Se ne sentiva il bisogno. Voto 9 per memoria e perseveranza.
 
CERSOSIMO DOMENICO – Detto Mimmo. Economista e docente. Il suo “Calabria, l’Italia estrema” scritto per la rivista il Mulino articolo dell’anno. Voto 10 per analisi e restanza.
 
CUCE’ SALVATORE – Trasfertista di Roccabernarda. E’ morto per una fuga di gas mentre lavorava in una galleria del terzo Valico in Piemonte. Al suo funerale uno striscione recitava: “Gli eroi non indossano solo divise militari”. Che voto dare a chi muore sul lavoro?

Checchinato
Giovanni Checchinato

CHECCHINATO GIOVANNI – Vescovo di Cosenza. Ha scritto per Mondadori il libro “Omelia per gli invisibili, raffinata analisi delle questioni del Sud. Ha abbracciato Padre Fedele davanti al cimitero di Cosenza. Dieci per umanità e teologia della nuova liberazione.
 
CINIGLIO DANIELE – Giovane video creator e comico napoletano. Affascinato dalla sua vacanza nella Calabria Jonica ne ha decantato con autenticità le molte positività. Meglio di un’agenzia pubblicitaria. Voto dieci per onestà di pensiero.
 
CITTA’ CALABRESI CAPITALI DELLA CULTURA – Continuiamo a sbagliare percorso e dossier. Nessuno sforzo unitario regionale. Ognuno per conto suo. Senza voto per manifesta incapacità. 
 
CRINO’ FAMIGLIA – Sono tutti professionisti e politici legati alla loro Casignana. Si dedicano con passione alla cura e alla promozione di una Villa romana con splendidi mosaici. Dieci per mecenatismo e passione del genius loci.
 
DE GREGORIO CONCITA – Con la sua penna affilata e le lenti da buona notizia ha messo in risalto la buona Calabria incontrata a scuola. Ha scatenato un dibattito tra calabresi apocalittici e integrati. Solo per questo merita nove, per applicato mestiere.
 
DE MARCO GIULIA – Morta pochi giorni fa. Cosentina, banalmente ricordata come moglie di Violante. Tra le prime magistrate italiane. Era considerata tra le fondatrici del Diritto minorile. Voto dieci per merito, poco ricordato.   
 
DORIAN – Movimento culturale di Lamezia che con poche risorse onora la cultura e la memoria di Franco Costabile. Tenerne conto per il 2024 centenario della nascita del grande poeta. Dieci per passione militante.
 
DROSI MICHELE – Il suo libro “La disfatta e la rinascita” spiega perché manca un Pd riformista, socialista e soprattutto garantista. Senza urlare alla luna un’analisi seria per quella che sembra un’utopia. Dieci per coraggio delle idee.

Operazione "Eureka"
Operazione “Eureka”

EUREKA – Operazione contro la ‘ndrangheta poco percepita ma condotta con tecniche d’ avanguardia. Ha raggiunto gli indagati in sei nazioni europee. Un agente belga si è infiltrato nelle cosche calabresi del narcotraffico. Voto dieci ai magistrati al passo con i tempi.
 
FALCOMATA’ GIUSEPPE – Torna ad essere sindaco di Reggio Calabria dopo una tormentata vicenda giudiziaria per “abuso d’ufficio”. Standing ovation all’assemblea nazionale dell’Anci. Ma in municipio è alle prese con una crisi politica molto interna. Voto 7 sperando che per il futuro trovi ispirazione da papà Italo.
 
FIORITA NICOLA – Diciotto mesi da sindaco di Catanzaro. Presente sui grandi temi progressisti regionali. Lo vorremmo più leader regionale. Con decisionismo ha affrontato uno strano rimpasto di Giunta. Voto 7 per nuovismo civico dal valore antico.
 
FRAGALE ETTORE – A Cosenza lo chiamano tutti Ettaruzzo. Bancario pensionato, 67, si è messo in un bus per 16 ore per portare acqua santa e conforto a Berlusconi moribondo. Al San Raffaele lo hanno tenuto fuori ma la notizia ha fatto il giro dei media. Dieci per spirito solidale. 
 
FUNARO MARIA PIA – Non eccelle nella tattica politica ma ha valori e coerenza la defenestrata vicesindaca di Cosenza non difesa dal suo Pd ma sostenuta da tanti cosentini. Speriamo non si ritiri a vita privata. Voto 8 per la passione politica che trasmette.

Denise Galatà
Denise Galatà

GALATA’ DENISE – Studentessa del Liceo Rechichi di Polistena morta durante una gita scolastica mentre faceva rafting nel fiume Lao. Perché non accada mai più.

GIACOIA RICCARDONuovo caporedattore Tg Calabria . Motivato, convinto giornalista civile, sguardo alto, laico. Figlio d’arte che non guasta. Troppo presto per dare un voto, ma se il buongiorno Regione si vede dal mattino i risultati saranno di buon livello.
 
GIORNO DOMENICO – Consulente di Luzzi con probabili passioni esecrabili verso il terrorismo islamico. Condannato in due gradi di giudizio, assolto dalla Cassazione “perché il fatto non sussiste”. Non lo ha difeso nessun garantista. Vicenda sciasciana legata al fatto che qualsiasi idea non è perseguibile.
 
GODINO ELIANA – Giovane fotografa che idea un concept libro su volti ed eccellenze di Calabria merita dieci per mappatura e determinazione a superare ogni ostacolo.  

The Good Mothers
The Good Mothers

(THE) GOOD MOTHERS – Serie tv che ha lanciato il canale Disney in Italia. Premiata a Berlino e dal pubblico. Ispirata a Denise Garofalo, Maria Concetta Cacciola, Giuseppina Pesce, donne che hanno denunciato la ‘ndrangheta. Brava la Calabria Film Commission a crederci. Voto 10 per riuscita spettacolare e impegno civile.
 
GOTTLOB GEORGE – Luminare dell’intelligenza artificiale ai massimi livelli mondiali che ha lasciato Oxford per venire ad insegnare ad Arcavacata. “Perché vi stupite? Qui si vive benissimo” ha detto ai giornalisti il professore austriaco. Come non dare dieci a chi ci mostra le nostre migliori qualità.
 
GRATTERI NICOLA – Ha lasciato la Calabria il magistrato più celebre d’Italia per Napoli. Lo aspetta il giudizio storico. E secondo molti anche un orizzonte politico prossimo venturo nella sua regione natia. Voto dieci per visibilità e comunicazione personale.
 
GRECO EDGARDO – Affiliato della mala cosentina con duplice omicidio scovato in Francia come latitante. Estradizione complicata. Voto 9 per versatilità. Non è da tutti rifarsi una vita come pizzaiolo a Sant’Etienne.   
 
GUARASCIO EUGENIO – Presidente del Cosenza. Solito anno vissuto pericolosamente all’insegna della campagna “Guarascio vattene”. Lui resiste e tra solita fortuna e merito salva la squadra allo spareggio. Promette faville ma sono solo chiari con scuri. Voto sette per capatosta.

Guido Paolo
Paolo Guido

GUIDO PAOLO – Magistrato cosentino. Ha catturato Matteo Messina Denaro e già tanto basta per il dieci. Aggiungiamo che è discreto nelle sue scelte clamorose ed ha sempre evitato la Calabria per aggiungere la lode.
 
IANNELLI CATERINA – Direttrice artistica del “The memorie film fest” a Bocchigliero. Riuso creativo di vecchie pellicole calabresi mute e in bianco e nero come una gita in Sila negli anni Venti. Dieci per filologia cinefila.
 
IL MAC 64 – Al secolo Domenico Francesco Macrì. Avvocato di Roccella Jonica, diventato una star di Tik Tok e Instagram (circa mezzo milione di seguaci) per le sue lezioni pop di attività fisiche apprezzate da grandi squadre di calcio e vip dello spettacolo. Dieci per essere un ottimo testimonial della Calabria.
 
IRTO NICOLA – Parlamentare e segretario regionale del Pd. Una statua di sale in mezzo alle baruffe delle correnti del partito. Ogni tanto un sussulto di opposizione. Sei politico come quelli che chiedeva AutOp nel 1977.
 
LA RUINA SAVERIO – Uno dei maggiori teatranti italiani per acclamazione della critica nazionale. Crea e opera nella sua Castrovillari cui ha dedicato il suo ultimo spettacolo “Via del Popolo”. Voto dieci per creatività artistica

LENTO LORENZO – Calabrese di origine, a Bollate in carcere la sua Academy ha permesso in un quarto di secolo di formare mille studenti che non hanno commesso più reati. Gli eroi del quotidiano esistono. Dieci a chi migliora il mondo.
 
LIBRANDI NICODEMO – Avremmo voluto dargli dieci per il riconoscimento honoris causa assegnatogli dall’Università Mediterranea per quello che aveva creato. Ne piangiamo la morte ma anche la vita rigogliosa che lascia alla sua famiglia e alla Calabria tutta. Un vignaiolo a futura memoria.
 
LICEO MUSICALE DELLA VALLE – Il plauso sui social della jazzista Maria Pia De Vito per aver ascoltato in un seminario il talento degli studenti della scuola e di 4 cantanti del Conservatorio vale un dieci. Perché abbiamo bisogno di credere anche nel nostro sistema scolastico.  
 
LOIZZO SIMONA – Continua a tenere banco la sua proposta di città unica tra Cosenza, Rende e Castrolibero. In Parlamento lavora a far approvare una Legge sulla Magna Grecia e ha raggiunto importanti risultati su questioni sanitarie nazionali. Molto considerata a Roma e Milano. Voto dieci per determinazione.

Doris Lo Moro

LO MORO DORIS – Da quando al Corriere della Calabria ha dichiarato «sono ancora a disposizione di Lamezia Terme e della Calabria» la paura corre tra i maggiorenti e il favore dell’opinione pubblica cresce. Dieci per coraggio politico.
 
LOPARDO ANTONELLA – Parrucchiera uccisa per “sbaglio” da feroci killer a Sibari in quella jungla che è Cassano. Per i media nazionali due righe di cronaca. Noi non dimentichiamo un delitto ancora impunito.
 
LUCANO MIMMO – Ha sostanzialmente vinto un’impari battaglia giudiziaria che lo ha riempito di fango ingiusto. Uno dei pochi uomini di Sinistra che mette tutti concordi da Potere al Popolo al Pd. Lo volevamo alle Europee. Ha deciso di ripartire dalla sua Riace. Anche per questo merita un dieci solidale.
 
LUX SANTA – Magnifico documentario sul Rione Gesù di Crotone. Poetico e politico. Proiettato al Festival di Torino. Da vedere e discutere. Dieci a chi l’ha realizzato e sostenuto.
 
MAJORINO PIERFRANCESCO – Candidato sconfitto del Campo largo lombardo. Ha detto in campagna elettorale: “La Lombardia non è come la Calabria”. Poi si è scusato ma noi diamo lo stesso tre per incapacità dialettica.

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MANGERUCA – Palazzo, magnifico esemplare di non finito abusivo ‘ndranghetista. Fatto esplodere con la dinamite a Torre Melissa. Dieci a tutti coloro che lo hanno reso possibile.
 
MARRARA ANTONIO – Calabrese di Laganadi che nell’Ottocento conquistò la vita gastronomica e culturale di Lisbona. Dieci al professor Cassino che lo ha rivelato al nostro Corriere.
 
MATTA ROCCA NELLA – Attivista culturale e femminile. Saltella da una conferenza ad un premio a Milano come niente fosse, incurante di malanni ed età. Si è superata al comune di Cosenza: in occasione di un riconoscimento ricevuto ha fatto intonare al musicista “Bella ciao” cantata in coro da tutti i presenti. Dieci per entusiasmo mai domo.
 
MEDICI CUBANI – Hanno fatto discutere, suscitato ire corporativiste. Ma hanno risolto un problema. Molto sciocca l’ipotesi di processo internazionale per schiavismo. Si attende una nuova brigata. Una ventata di novità che merita otto per aver tagliato qualche laccio e molti lacciuoli.
 
NANO PINO – Lo avevamo immaginato pensionato e invece come il vino invecchiato in botte continua a dare il meglio di se. Informa con puntiglio esclusivo su fatti e persone di Calabria, fa l’insider delle notizie Rai, un suo documentario in prima serata tv. Dieci per calabresitudine senza inflessioni dialettali.
 
NIGRO RAFFAELE – La scomparsa di una delle più belle penne di Calabria ha riportato in cronaca un personaggio eretico e riservato. Qualcuno dovrebbe pubblicare il meglio dei suoi articoli.
 
NOTO FLORIANO – Patron del calcio a Catanzaro. Grande programmatore. Ha riportato la squadra in B e l’entusiasmo in città. Investe bene e comunica con consapevolezza. Chapeau e tanta invidia da cosentino che equivale a dieci.

OCCHIUTO ROBERTO – Governatore con pieni poteri. Esautora il Consiglio, comunica quasi sempre bene, decide sul simbolico ma anche sul sostanziale. A fine mandato vuol lasciare. Golden share su Forza Italia? Voto otto, decisionista.
 
OLIVERIO MARIO – Un libro scritto dalla sua compagna (forse era più incisivo se scritto in prima persona) lo rende ancora protagonista di una vicenda autobiografica kafkiana per persecuzione giudiziaria. Assegno otto per dignità alla sua resistenza sul punto.
 
ORDINE NUCCIO – Anche a lui avrei voluto dare dieci solo per i riconoscimenti internazionali che si erano aggiunti alla sua luminosa carriera accademica. Invece arrivò la morte. Roberto  Saviano ha scritto che Nuccio “era Giordano Bruno” . I nostri nipoti leggeranno il suo nome nel libro della storia del pensiero del XXI secolo.
 
PACCHIANA – La Calabrisella che fugge con i ricordi in testa sulla medaglia che premia i calabresi nel mondo a Roma. Capisco le radici, ma qualcosa di più moderno no?
 
PANZETTA ANGELO RAFFAELE – Vescovo di Crotone. Appena ha appreso che il parroco di Cirò aveva disatteso le disposizioni sugli inchini di processione ai mafiosi di zona, l’ha subito rimosso. Dieci legittimo e dichiarato.
 
PAPALEO ROCCO – Girare un film a Palmi  con i Manetti Brother e diventare uno del paese come fosse la sua Lauria non è da tutti. Voto nove aspettando i risultati del film.
 
PASSARELLI GIANLUCA – Conflitto d’interesse per avermi tirato nella causa persa d’intitolare l’aeroporto di Lamezia a Corrado Alvaro. Ma l’accademico politologo della Sapienza opinion leader su canali e testate nazionali, scrive anche sul nostro Corriere, merita dieci per pensiero altro e militante.
 
PATA RENATO – Mettere insieme produttori under 40 di diverse province per migliorare l’esportazione di olio calabrese biologico gli vale un dieci innovatore.

Giancarlo Pittelli

PITTELLI GIANCARLO – Pesante condanna a Rinascita Scott di primo grado. L’uomo nero dei colletti bianchi. Lui si professa innocente. Un uomo a metà che continua a battersi nel nome della sua onorabilità. Senza voto in attesa di una sentenza che aspetterà molto tempo prima di essere definitiva.

PISANI FRANCESCA – Sindaca di Casali del Manco. Ha vinto le elezioni contro i dirigenti del Pd suo partito di riferimento. Gestisce con competenza un territorio che si estende da Cosenza a Botte Donato. Asilo pubblico, aiuto alle imprese e buona politica nel gestire una recente fusione di Comuni. Voto dieci per civismo progressista.
 
PONTE SULLO STRETTO – Un moloch e un’araba fenice che compare e scompare. I soldi abbiamo scoperto che li aggiungiamo anche noi all’improvviso. In attesa di giudizio.

PONTE DI LONGOBUCCO – Anche viadotto. Si è sbriciolato come un biscotto. La strada è chiusa da sei mesi. I tecnici assicurano che sarà ripristinato nel 2025. Non risulta abbia pagato nessuno. Voto zero ai responsabili a futura memoria.
 
PORTO DI GIOIA TAURO – Luogo cardine dello sviluppo per movimenti merci. Entra anche molta cocaina al netto di quella sequestrata. Pende un provvedimento europeo ecologico che rischia di azzopparlo.  Perplessi i calabresi davanti al traffico di navi globali.
 
PROFAZIO OTELLO – La sua morte ignorata dal mainstream nazionale. Un gigante della musica popolare che abbiamo anche visto nel documentario su Gaber cantare “Addio Lugano Bella in televisione”. Dieci perché storto e calabrese.
 
PUCCIO SIMONE – Giornalista diventato sindaco della sua Botricello. Sotto scorta per aver firmato atti contro le ‘ndrine. Uno dei pochi, non uno dei tanti. Dieci per eroismo civile.
 
REGGINA – Indegna vicenda sportiva di un club blasonato che finisce nella polvere per dissesti finanziari. Peggior manfrina della politica per la rifondazione. Dieci ai suoi tifosi per tanto patire, due ai responsabili che l’hanno causata.
 
RENDE – Comune modello della buona Calabria sciolto per infiltrazione mafiosa. Molte le responsabilità di diverso livello. Non tutto è chiaro. Una pessima vicenda per tutti. Si poteva agire meglio dai diversi spalti. Zero a tutti.
 
REPACI LEONIDA – Voleva avere eterno riposo nella sua casa in riva al mare donata alla sua Palmi. Ci battiamo ancora come Corriere per onorare queste ultime volontà. Sperando che questo appello non resti sordo per sempre.
 
RESTANZA – Filosofia di resistenza che anima chi lotta contro lo spopolamento delle aree interne. Dieci a Vito Teti per averci dato la parola. Perché le parole sono importanti.
 
ROMANO GIOSY – Manager esperto di politiche industriali di grande levatura. Con azione felpata ma decisa ha gestito molto bene la Zes calabrese. La fitta rivoluzione romana rischia di farlo ritornare ai suoi molti impegni campani. Chi può non se lo faccia scappare. Per il momento un dieci per produttività.
 
RUFFOLO GIORGIO – Autorevole economista e politico riformista italiano. La sua azione non necessita di voti. L’ingrata Calabria merita zero per non averne ricordato origine e impegno meridionalista.  
 
RUPERTO MICHELE – Uno dei migliori somellier di Calabria che sulla stampa nazionale non le manda a dire sui salari minimi della ristorazione. Voto dieci per denuncia civile.

SAN LUCA – Vilipesa per l’ennesima volta da un servizio del Tg Uno senza cronaca né scopo. Resta la mamma della ‘ndrangheta. Qualcosa è cambiato ma è ancora troppo poco.
 
SCAFA ROSA – Scomparsa a 98 anni. Prima donna italiana a entrare in Polizia. Di Vibo. Un ricordo all’intraprendenza nella parità.
 
SCALONE LOREDANA – Vittima di femminicidio. Al suo assassino 25 anni e non l’ergastolo per un delitto efferato. Fu uccisa nel giorno della violenza sulle donne. Sia ricordate per come merita.
 
SCOLASTICO VINCENZO – Non è finito sui giornali per i 100 anni che ha compiuto a dicembre , ma qualche mese prima per aver donato 200000 euro all’Ospedale di Cosenza insieme alla sorella sarta. Lui impiegato. Una storia esemplare da voto dieci e lode.
 
SCOPELLITI GIUSEPPE – Fine pena di una vicenda molto contestata. Con un libro va nelle scuole a presentare la sua biografia sollevando polemiche. Reggio Calabria lo ha accolto da trionfatore. Molti temono o auspicano un ritorno in politica. Il suo tempo però sembra passato.
 
SCULCO ENZO – Ennesimo azzoppamento giudiziario di un politico controverso sempre capace di stare con chi vince. Molti voti in libertà (o a disposizione) a Crotone. Senza voto perché non si spara sulla Croce Rossa.
 
SERGI ANNA – Continua a crescere il curriculum della giovane esperta di ‘ndrangheta. Pubblicazioni, riconoscimenti, e considerazione internazionale. Voto nove per stimolarla a fare ancora meglio.

STAINE EMMA – Assessore regionale. Ad un Question Time invece di rispondere legge il testo dell’interrogazione prima presentata senza che nessuno la fermi. Senza voto. Le assegniamo il premio del Re Travicello. Speriamo ne conosca il significato.

STECCATO DI CUTRO – Toponimo internazionale della tragedia dei migranti. Al netto di qualche eccezione, la Calabria ha mostrato il suo volto migliore per accoglienza e protesta. Lodevoli i giornalisti locali che hanno messo in crisi Giorgia Meloni. Vicenda giudiziaria apertissima. Calabresi brava gente. Siamo un popolo di migranti.
 
TAVERNA ISTITUTO COMPRENSIVO – Gli studenti di questa scuola hanno vinto il contest con 1600 scuole d’Italia ideando il logo della mascotte dei Giochi olimpici invernali di Cortina. La creatività non manca.
 
TINELLO MARCO – Poliziotto calabrese in servizio all’ufficio Immigrazione di Bologna ha salvato un bambino di 2 anni che stava affogando. Elogi da tutti a partire da Giorgia Meloni. Anche noi da vecchi lettori del libro Cuore diamo il nostro dieci.

TONNO CALLIPO VOLLEY – Vince tutto quel che c’è da vincere e poi Pippo Callipo rinuncia alla Superlega perché non ci sono le condizioni per continuare. Si riparte dal basso. Una metafora della Calabria. Senza voto per l’enorme delusione dei tifosi.

TRE BICCHIERI – Massimo grado Gambero Rosso: A Vita – Cirò Rosso Cl. Sup. Ris. ’17
Roberto Ceraudo – Grisara Pecorello ’21
Ippolito 1845 – Pecorello ’21
Librandi – Cirò Rosso Cl. Sup. Duca Sanfelice Ris. ’20. Bel voto, che dite?
 
TRIDICO PASQUALE – Già presidente dell’Inps. Inventore del Reddito di Cittadinanza. Vicino ai Cinque stelle ora in modo dichiarato. Figlio di un pastore sordomuto calabrese . Una storia di ascensore sociale.
 
 UNICAL – E’ la cittadella del sapere calabrese. Tra le più giovani e vivaci della regione. In ascesa costante per numeri e performance. Studenti e professori stranieri ne incontrano anche il vivere sociale e alternativo. Riconoscimenti a ricerca e didattica. Potrebbe candidarsi a Capitale italiana della cultura in nome della Calabria unita. Dieci non mi basta. Aggiungete voi.
 
VACCARO SONNY – Ci voleva un film per scoprire che era di origini calabresi il manager che portò Micheal Jordan alla Nike, modificando il mercato globale. Siamo dappertutto. Non c’è bisogno di voto per il nostro paisà di Falerna.
 
VALENTINI FRANCESCO – Tra i tanti successi Unical anche il progetto per la missione aerospaziale europea. Il successo si deve al lavoro del docente di Fisica, cosentino doc, che in casa ha trovato il suo buon operare. Trattanere i cervelli locali è possibile.

Vattimo
Gianni Vattimo

VATTIMO GIANNI – Filosofo di chiara fama. Calabrese non per caso ma per formazione adolescenziale e per ritorno militante a San Giovanni in Fiore. Non un bravo tennista avulso dalla Sila. Dieci al Gioachimita postmoderno.
 
VELTRI ANTONELLA – Presidente nazionale della Rete dei centri antiviolenza. Impegno di lunga durata. Ha gestito a Sanremo la donazione di Chiara Ferragni (sembra una vita fa) con classe e disincanto. Non era facile. Voto dieci per abnegazione e disciplina.
 
VERSACE – Aspettavamo un film e un grande evento al Festival di Roma. Poi l’hanno proiettato a Torino causa guerra giudiziaria del fratello di Gianni, che ha pubblicato un inutile libro. Una vicenda da dimenticare. Il film di Calopresti non l’ho ancora visto.

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