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l’augurio

«Che nel 2024 Nocera possa compiere un rapido percorso di normalizzazione»

«Cari concittadini,Come ogni dicembre degli ultimi 7 anni sentiamo l’esigenza di condividere una riflessione sul 2023 appena trascorso e un augurio per il 2024 che verrà.La prima riflessione sul 2…

Pubblicato il: 31/12/2023 – 12:51
di Il Paese che Vogliamo
«Che nel 2024 Nocera possa compiere un rapido percorso di normalizzazione»

«Cari concittadini,
Come ogni dicembre degli ultimi 7 anni sentiamo l’esigenza di condividere una riflessione sul 2023 appena trascorso e un augurio per il 2024 che verrà.
La prima riflessione sul 2023 è, ovviamente, amara perché da fondatori e componenti del “Paese Che Vogliamo”, abbiamo dovuto assistere, in silenzio, alla liquidazione del nostro gruppo e della sua storia ad opera di alcuni amici che non hanno mostrato particolari imbarazzi nel mischiare la nostra piccola ma esaltante esperienza politica e amministrativa, con i fallimenti e i commissariamenti degli ultimi otto anni. Evidentemente pur di conquistare l’appoggio di alcuni vecchi alleati, hanno preferito rinnegare la nostra esistenza ad ogni comizio ed in ogni casa.
La seconda riflessione riguarda un senso di preoccupazione per le sorti del nostro paese e per la sua tenuta democratica. Ed infatti la presentazione delle liste prima e la campagna elettorale dopo, non sono state precedute da alcuna nessuna preventiva, pubblica e approfondita riflessione politica sulle ragioni che hanno determinato ben tre scioglimenti anticipati del nostro consiglio comunale, l’ultimo dei quali per infiltrazioni mafiose. Ciò ha determinato la presentazione di liste minoritarie che hanno dato vita ad una campagna elettorale surreale, mentre ad urne chiuse e a risultato elettorale certificato, si è registrata la totale assenza di una seria analisi del voto popolare da parte dei protagonisti.
Di contro è serpeggiato tra i “liquidatori” de Il Paese che Vogliamo, un irresponsabile e sciocco chiacchiericcio su presunti tradimenti e lese maestà, scaricando le colpe della sconfitta di Progetto Nocera su coloro che a quella lista hanno consentito di presentarsi, sia pure con dieci candidati.
È mancata e manca una serena autocritica degli sconfitti.
È mancata e manca una vera lucidità e un reale coraggio dei vincitori, che se solo avessero compreso il senso e le ragioni del voto ricevuto, si sarebbero dovuti appellare ad una giunta di sanità pubblica e si sarebbero astenuti dal candidare alcuni di loro alle recenti elezioni provinciali, creando malumori proprio nel momento in cui il paese incominciava un percorso democratico pacifico interrotto troppe volte.
Tutto questo rappresenta un vulnus che peserà sul nostro futuro di cittadini senza memoria, perché le cose non dette, i percorsi incompiuti e i confronti rinviati, alimenteranno solo sterili contrapposizioni. La buona politica imporrebbe, invece, luoghi e momenti di condivisione, di discussione e dibattito pubblico e franco per non rimanere ostaggio dei soliti maneggi oscuri.
Ad ogni modo, e per fortuna, i fatti accaduti sono stati anche una grande opportunità per la nostra comunità. Al di là del risultato, infatti, abbiamo avuto il privilegio – amaro – di assistere ad una inedita stagione contraddistinta da una rapida successione di eventi che ha insegnato a tutti noi a riconoscere “dinamiche paesane” e a smascherare “uomini” e “comparse” in brevissimo tempo. Ed infatti se è vero, ed è grave, che negli ultimi 8 anni abbiamo votato 4 volte senza avere avuto il coraggio di comprenderne le ragioni, è anche vero che è proprio grazie a questa inflazione di democrazia e di sospensione democratica, a questo patologico e rapido susseguirsi di sindaci e di commissari, che molti attori della politica nocerese si sono rivelati nella loro vera piccola statura.
L’auspicio per il 2024, dopo la pace nel mondo e la salute per tutti, è che il nostro paesello possa compiere un rapido percorso di normalizzazione con l’aiuto e nell’interesse di tutti.
Questo percorso non deve lasciare nessuno fuori, si deve compiere tutti insieme. Il rinnovato senso di comunità che ci pare dominare questa fase dovrebbe costituire la forza propulsiva per questo cammino.
Per quello che vale e per quello che serve noi ci siamo, anche se non sediamo in consiglio comunale».

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