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Il discorso di Mattarella: tanti motivi di allarme ma anche speranze e opportunità

Il presidente della Repubblica a reti unificate: «Uniti siamo forti, l’ho visto nella pietà di Cutro»

Pubblicato il: 31/12/2023 – 20:33
Il discorso di Mattarella: tanti motivi di allarme ma anche speranze e opportunità

ROMA «Questa sera ci stiamo preparando a festeggiare l’arrivo del nuovo anno nella consueta speranza che si aprano giorni positivi e rassicuranti». Comincia con un semplice augurio di buon 2024 il discorso di Fine anno di Sergio Mattarella, il nono da quando è Presidente della Repubblica. Ma «non possiamo distogliere il pensiero da quanto avviene intorno a noi, nella nostra Italia e nel mondo. Sappiamo di trovarci in una stagione che presenta tanti motivi di allarme e insieme nuove opportunità» fa però notare il capo dello Stato. «Avvertiamo angoscia per la violenza cui, sovente, assistiamo: tra gli Stati, nella società, nelle strade, nelle scene di vita quotidiana», ha detto  il presidente della Repubblica.
Anche un passaggio sulla Calabria quando la prima carica dello Stato ha detto che «Uniti siamo forti, l’ho visto nella pietà di Cutro».

«La pace non è buonismo ma realismo»

«È indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Alla mentalità di pace. Parlare di pace, oggi, non è astratto buonismo. Al contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via d’uscita a una crisi che può essere devastante per il futuro dell’umanità».
«Sappiamo che, per porre fine alle guerre in corso, non basta invocare la pace. Occorre che venga perseguita dalla volontà dei governi. Anzitutto, di quelli che hanno scatenato i conflitti», ha aggiunto il capo dello Stato.

Mattarella ai ragazzi, l’amore non è dominio né possesso

«Vorrei rivolgermi ai più giovani. Cari ragazzi, ve lo dico con parole semplici: l’amore non è egoismo, possesso, dominio, malinteso orgoglio. L’amore – quello vero – è ben più che rispetto: è dono, gratuità, sensibilità» ha aggiunto Sergio Mattarella nel consueto discorso di fine anno parlando della «violenza», quella «più odiosa sulle donne».

L’appello a votare: il voto libero decide

«Viviamo un passaggio epocale. Possiamo dare tutti qualcosa alla nostra Italia. Qualcosa di importante. Con i nostri valori. Con la solidarietà di cui siamo capaci. Con la partecipazione attiva alla vita civile. A partire dall’esercizio del diritto di voto. Per definire la strada da percorrere, è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social» ha detto infine il presidente   nel tradizionale messaggio di fine anno agli italiani.

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