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IL NUOVO ANNO

Sanità, infrastrutture, Forza Italia, elezioni europee: tutte le sfide di Occhiuto nel 2024

La gestione della Regione ma anche il livello politico impegneranno il governatore in una serie di prove di particolare delicatezza: ecco un quadro di massima

Pubblicato il: 01/01/2024 – 11:13
di Antonio Cantisani
Sanità, infrastrutture, Forza Italia, elezioni europee: tutte le sfide di Occhiuto nel 2024

CATANZARO Sanità, infrastrutture, riforme, il rapporto con il governo, il “tagliando” di metà legislatura alla Regione ma anche il futuro di Forza Italia e le scadenze elettorali. Per il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ora è anche e soprattutto tempo di progetti, che poi sono altrettante sfide, per un 2024 che si preannuncia come un anno davvero decisivo e delicato sotto diversi aspetti.

La base di partenza

Occhiuto vi arriva al fondo di un 2023 particolarmente intenso, sia sul piano della gestione della Regione sia sotto quello prettamente politico. Con un passo sempre deciso ma un po’ meno veloce del primo anno, il presidente della Regione ha portato a casa importanti riforme con la sua azione “domestica” e ha portato a casa diversi significativi risultati anche grazie al suo stretto rapporto con il governo nazionale guidato dalla premier Giorgia Meloni, dalle infrastrutture al rigassificatore di Gioia Tauro, una battaglia “bandiera” per Occhiuto che è riuscito a strappare un sì niente affatto scontato. Sul piano politico, Occhiuto ha consolidato la sua leadership all’interno di Forza Italia rafforzando l’asse con il nuovo segretario nazionale del partito Antonio Tajani e diventando una figura centrale nei futuri assetti forzisti, soprattutto in vista della sfida delle elezioni europee: in questo senso vanno inquadrati – secondo molti osservatori – la nomina di Occhiuto a presidente della Commissione intermediterranea e soprattutto la prima storica visita della presidente dell’Europarlamento in Calabria, Roberta Metsola, suggellata dalla presenza dello stesso Tajani, che alla Cittadella ha poi annunciato l’organizzazione del G7 dell’export nel prossimo luglio a Villa San Giovanni, giusto per far comprendere quale attenzione Tajani e Forza Italia riservano alla Calabria e quante aspettative ripongono sulla Calabria. Ovviamente, non tutto è stato ed è rose e fiori, perché il lavoro da fare – per come dichiara lo stesso Occhiuto – è ancora tanto, ed è enorme, sotto tutti i fronti.

Occhiuto con Antonio Tajani

Le sfide del 2024

Fronti caldi, che renderanno pertanto estremamente “caldo” questo 2024. Ce ne sono tanti. Per quanto riguarda la sanità, le prime sfide per Occhiuto riguarderanno soprattutto la governance del settore. Dopo la scomparsa improvvisa di Giuseppe Profiti, c‘è da mettere in pista realmente e concretamente Azienda Zero, che resta ancora un oggetto piuttosto misterioso. Quanto al management, in base alla nuova proroga del Decreto Calabria, che Occhiuto è riuscito a ottenere per la terza volta consecutiva, il primo step sarà a fine gennaio con la conferma (o no) degli attuali commissari. Occhiuto, al quale va oggettivamente dato atto di non aver fatto ricorso ai vecchi metodi delle “camarille” cencelliane nelle scelte, ha puntellato la filiera gestionale della sanità con la nomina del secondo subcommissario, la fedelissima Iole Fantozzi, e l’ingaggio di una superconsulente di provata competenza come Licia Petropulacos, che si occupa di dossier delicatissimi come il Pnrr e l’edilizia sanitaria ma che secondo diversi osservatori in realtà darà un’occhiata ad ampio raggio a tutto il pianeta sanità, ma ci sono ancora delle caselle da completare, come quella di dg del Dipartimento regionale. Sulle riforme, il 2024 dovrà dire se il giro di vite sui Consorzi di bonifica inizierà a produrre i propri effetti: le dimissioni del primo commissario del Consorzio unico, Fabio Borrello, sembrano la testimonianza plastica di un cammino a ostacoli e in salita ma Occhiuto ha detto che la riforma non si fermerà e finora non è mai arretrato dai suoi intendimenti, e infatti è storia di ieri il via libera allo Statuto del Consorzio regionale.

Il rapporto con il governo

Poi, il tema dei rapporti con il governo nazionale. Ottimi, finora, e verosimilmente anche in futuro, per Occhiuto che ha un canale diretto e abbastanza privilegiato sia con la premier Giorgia Meloni e con Fratelli d’Italia sia con il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega Matteo Salvini. L’ok al Ponte sullo Stretto e anche alla compartecipazione in termini di sacrificio economico – circa 300 milioni – da parte della Regione Calabria sono indicativi, ma nel nuovo anno si tratterà di verificare quanto siano concreti gli impegni del livello centrale a esempio sulla Statale 106, così come ancora non è chiaro che fine farà il progetto dell’Alta Velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria. E si tratterà di vedere inoltre in che modo il livello governativo e politico nazionale – non solo quello di centrodestra comunque – riuscirà a neutralizzare i prevedibili effetti negativi che la direttiva europea sulle emissioni, ormai in vigore, rischia di determinare sul porto di Gioia Tauro. Quanto alla sanità, anche qui per Occhiuto ampia apertura di credito a livello nazionale come dimostra l’ennesima proroga al Decreto Calabria e ottimi “uffici” con il ministro Schillaci: restano i rapporti non idilliaci con i livelli “tecnici” di Mef e ministero della Salute, spesso “nel mirino” del governatore e commissario per un eccesso di zelo burocratico nell’approccio ai problemi della sanità calabrese. Ma la sfida più significativa che Occhiuto sta giocando con il governo centrale è quella per l’autonomia differenziata: Occhiuto non fa mistero di non essere d’accordo con lo sprint impresso dal ministro Calderoli continuando a battere sul tasto della priorità del finanziamento dei Lep prima di ogni ragionamento, e qui il punto di attrito, anche forte, sembra davvero probabile, vista la fretta dei leghisti.

Occhiuto con Matteo Salvini

Le Europee e Forza Italia

In tutto questo coacervo di questioni per nulla semplici da gestire, c’è poi la partita politica che attende Occhiuto e che lo vedrà in prima linea su una scena anche transnazionale. L’orizzonte sono le elezioni europee, che già da adesso sono – dicono tanti analisti – uno spartiacque per Forza Italia, al primo cimento dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Gli azzurri a febbraio avranno il congresso, un inedito nella loro storia, e secondo tanti organi di informazione per Occhiuto si profila un ruolo da vicesegretario nazionale. Il fatto è che comunque Occhiuto rappresenta sicuramente una delle punte più avanzate della sfida elettorale di Forza Italia, anche per la sua leadership in Calabria, che è la cassaforte di voti per gli azzurri. Il governatore ha escluso una sua candidatura alle Europee ma chiaramente sarà chiamato a schierare il meglio e il massimo che Forza Italia Calabria potrà schierare, cercando di evitare qualche “fuga” di troppo e di resistere all’aggressiva “campagna acquisti” degli alleati, soprattutto della Lega. Una sfida, com’è facile intuire, da far tremare i polsi, quella delle Europee, crocevia di tantissimi destini futuri. Un crocevia nel quale peraltro si infila anche il traguardo della metà della legislatura regionale, un “tagliando” che sarà un ulteriore prova per Occhiuto, che finora sta governando la Calabria con una maggioranza granitica. Ma il giro di boa richiederà probabilmente un cambio di passo e anche di uomini e/o donne in Giunta, un po’ perché è nella natura delle cose (politiche) un po’ perché comunque con le scadenze elettorali – Europee e non solo – di mezzo qualche assetto giocoforza si modificherà. Intanto, c’è da capire quando il governatore procederà a quella ridistribuzione di deleghe assessorili che egli stesso ha annunciato ben quattro mesi fa ma che ancora non si è concretizzata. Ma forse questa è la sfida meno impegnativa che attende Occhiuto da qui alle prossime settimane. (a. cantisani@corrierecal.it)

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