CATANZARO Le trattative sono ancora embrionali, il cammino è ancora lungo e accidentato, ma per i partiti le prossime elezioni europee sono già un orizzonte preciso. Mancano diversi mesi ma la delicatezza di questa tornata elettorale, decisiva per il futuro non solo dell’Europa ma anche dell’Italia, è ben presente sul piano politico a tutte le forze in campo. Sarà un test per tutti, dalla maggioranza di centrodestra a Roma come in Calabria alle opposizioni di centrosinistra, un test che ridisegnerà iniettabile i rapporti interni alle stesse coalizioni, visto che si vota con il proporzionale e tutti ognuno farà gara a se, anche per primeggiare. La sfida è tra europeisti più o meno convinti e sovranisti, ed è una sfida che attraverserà trasversalmente gli schieramenti, soprattutto il centrodestra. A livello territoriale, le trattative per le Europee sicuramente richiederanno il massimo impegno ai partiti anche in Calabria. Sul piano delle candidature al momento ci sono molti “abbozzi” anche se qualche dinamica già si è delineata. Ovviamente si tratterà di capire se e come scenderanno in campo i grandi leader – a esempio nelle ultime settimane gli organi di informazione nazionali hanno ventilato la discesa in campo in prima persona della stessa premier Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia o del vicepremier Antonio Tajani per Forza Italia – perché questa eventualità ovviamente è destinata a rivoluzionare l’assetto delle candidature: una cosa è certa, e cioè che gran parte dei partiti metterà in campo anche nella circoscrizione meridionale – quella che ricomprende la Calabria – diverse candidature di servizio, funzionali soprattutto a portare più voti possibili.
La Calabria comunque sul piano elettorale è una regione particolarmente attenzionata perché è la regione che più di tutte misurerà la tenuta di Forza Italia, che si gioca la partita della vita (in pratica, la sopravvivenza, dicono diversi commentatoti politici) alle Europee, le prime elezioni del dopo Berlusconi e che proprio in Calabria ha la sua roccaforte. Le Europee tra l’altro cadranno dopo i congressi degli azzurri, congressi che delineeranno il nuovo stato maggiore, con un ruolo di primo piano per il governatore calabrese Roberto Occhiuto destinato a diventare vicesegretario nazionale di Fi. Occhiuto ha già detto in più occasioni che non si candiderà alle Europee ma ovviamente sarà chiamato a guidare in prima persona la corsa azzurra, insieme ai big di Forza Italia a livello regionale, soprattutto insieme al neo coordinatore regionale Francesco Cannizzaro. Tutti precettati, i “colonnelli” di Forza Italia in Calabria: fonti qualificate sostegno che in realtà il “tabellone” elettorale sarebbe già definito con il sostegno all’uscente Fulvio Martusciello e le candidature della vicepresidente della Regione Giusi Princi, vicinissima a Cannizzaro, e della presidente della Provincia di Cosenza nonché sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente Anci Rosaria Succurro, vicinissima a Occhiuto, mentre l’assessore Gianluca Gallo al momento sarebbe riuscito a “resistere” al forcing dei vertici di Fi. La sfida per i forzisti sarà particolarmente dura perché dovranno fare i conti anche con l’aggressività degli alleati, soprattutto della Lega, che sul territorio ha avviato una massiccia campagna acquisti e che punterà a candidare anche nella circolazione Sud i pezzi più importanti, come – si dice – in Calabria il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e la new entry Giuseppe Mattiani: la possibile candidatura di Aldo Patriciello, europarlamentare uscente ex Forza Italia, potrebbe però determinare un nuovo quadro nel Carroccio. Quanto a Fratelli d’Italia, in attesa di capire le mosse di Giorgia Meloni la Calabria dovrebbe portare in dote come candidature quella dell’uscente Denis Nesci in abbinata alla consigliere regionale Luciana De Francesco, con l’altro uscente Vincenzo Sofo dato in lizza in un’altra circoscrizione.
Sul fronte opposto, il centrosinistra, al momento si fa intendere che la situazione è in stand by. Verosimilmente i democrat nella circoscrizione Sud dovrebbero puntare sulla vicepresidente dell’Europarlamento uscente Pina Picierno, mentre un candidato sarà espressione del gruppo Pd alla Regione (in pole ci sarebbe il capogruppo Mimmo Bevacqua), ma i democrat ovviamente devono far quadrare al solito le loro diverse e spesso rissose anime. Nelle scorse settimane era data come molto concreta la possibilità di una candidatura con il Pd dell’ex sindaco di Riace e simbolo delle politiche di accoglienza dei migranti Mimmo Lucano, una candidatura che sarebbe stata molto “caldeggiata” dall’area della segretaria Elly Schlein, ma le ultime mosse di Lucano sembrano andare in tutt’altra direzione. Per il Movimento 5 Stelle da Roma sostengono che almeno come capolista non dovrebbero esserci discussioni, nel senso che il leader Giuseppe Conte e i pentastellati punterebbero fortissimo su Pasquale Tridico, calabrese e già presidente Inps: quanto al resto, il divieto del terzo mandato – fin quando reggerà – preclude la ricandidatura dell’uscente Laura Ferrara, mentre eventuali altri candidati calabresi dovrebbero uscire dagli step nelle piattaforme interne a cui in genere il M5S ricorre per selezionare i candidati. Manovre anche a sinistra, con Lucano che si è eretto a portabandiera di un movimento che prende ispirazione dal “modello Riace” e che potrebbe ricomporre i mille pezzi sparsi della sinsitra aggregando anche Luigi De Magistris con la sua Unione popolare e e la nuova creatura politica di Michele Santoro. C’è poi da osservare anche le mosse dell’area di centro, quella presidiata da Italia Viva di Matteo Renzi e da Azione di Carlo Calenda. In Calabria soprattutto i calendiani sembrano piuttosto attivi, avendo insediato i gruppi dirigenti con i congressi e potendo contare su due consiglieri regionali, Francesco De Nisi, neo segretario del partito, e Giuseppe Graziano, presidente del partito, peraltro alleati alla Regione con il centrodestra di Occhiuto: alle Europee Azione – come tutti del resto – farà essenzialmente per sé, e anche per i calendiani la tornata è importante per misurarsi, per questo sia a De Nisi sia Graziano i big del partito avrebbero già chiesto di candidarsi e verosimilmente almeno uno dei due alla fine dovrà scendere in campo, mentre un altro nome molto papabile è quello di Carmelo Versace, già presidente ff della Città Metropolitana di Reggio Calabria. (a.cantisani@corrierecal.it)
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