COSENZA Pretendeva «un cambio di passo netto e deciso per rendere pulita e decorosa la città» Franz Caruso. Era l’11 novembre del 2023, poco più di un mese fa, e il sindaco di Cosenza con queste precise parole rivolte ai 13 presidenti delle cooperative e alla dirigenza di Ecologia Oggi aveva voluto mettere un punto alle condizioni di degrado e sporcizia in cui versa da tempo il comune bruzio. «Se le cose non dovessero cambiare – aveva tuonato – prenderò i provvedimenti del caso».
Caruso aveva ammesso di essersi reso conto personalmente, recandosi per oltre una settimana sulle strade cittadine, della perdurante presenza di spazzatura sul territorio comunale, in alcuni casi addirittura con evidenti aggiunte. «Cosenza è sporca – aveva sottolineato bacchettando anche i suoi concittadini – e questa situazione non è più accettabile né tollerabile. Indubbiamente c’è nella nostra città un alto grado di inciviltà, che spinge il residente, ma anche e soprattutto visitatori di passaggio, a buttare i propri rifiuti per strada». Una situazione messa in risalto dal Corriere della Calabria attraverso l’inchiesta “Spazzatour”.
A distanza di oltre un mese dall’appello del primo cittadino di Cosenza, molte zone della città continuano ad essere prese d’assalto dai rifiuti. Pochi giorni fa al nostro giornale è arrivata la testimonianza di un residente di Viale Parco che ha segnalato la presenza di cumuli di spazzatura di fronte alla chiesta di “Cristo Re”, su via Popilia, luogo frequentato quotidianamente da bambini e famiglie e in cui sono state installate alcune giostre. «Ogni giorno a pochi passi dalle altalene e dagli scivoli frequentati dai miei figli – ci è stato rivelato – si abbandonano buste della spazzatura e non solo. Vengono raccolte e portate via ogni due o tre giorni, ma il problema si ripresenta sistematicamente».
Nulla è cambiato su via Antonino Catera, zona periferica della città di Cosenza da cui è partita la nostra inchiesta il 17 ottobre scorso. Ancora oggi, come si può notare dal video in basso, l’area è una vera e propria discarica a cielo aperto di rifiuti speciali e pericolosi che mettono a repentaglio la salute dei residenti. (f.v.)
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