Per Legambiente non c’è più spazio, la Riserva Valli Cupe torna sotto la gestione pubblica

CATANZARO Legambiente fuori dalla gestione della Riserva naturale delle Valli Cupe, gestione che torna pubblica alla luce della nuova legislazione regionale in tema di aree protette. Lo dispone un decreto del dirigente di settore del Dipartimento Ambiente della Regione, Giovanni Aramini, che affida all’Associazione dei Comuni di Sersale, Cerva e Zagarise la gestione della Riserva, nata con una legge regionale del 2016 fortemente voluta dall’allora consigliere regionale Mimmo Tallini. Legambiente era stata individuata come soggetto gestore (a scapito del Comune di Sersale) con un modifica della legge del 2016 avvenuta nel 2019, ma a cambiare completamente il quadro è stata la recente legge 22 del maggio 2023, recante nuove norme in materia di aree protette, che ha stabilito come  “entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, nelle riserve regionali nelle quali l’ente di gestione non è un soggetto pubblico, gli enti locali nel cui territorio ricade l’area protetta, possono comunicare alla Regione Calabria la volontà di gestire l’area protetta in forma singola, ove vi sia un solo ente pubblico interessato o sia delegato a fare comunicazione in forma singola dagli altri enti, o in forma associata o consorzio di enti: a novembre il Comune di Sersale, quale capofila dell’Associazione con Cerva e Zagarise, ha comunicato la volontà di gestire la Riserva regionale Valli Cupe, allegando  il necessario progetto operativo economico-finanziario. Contro questa legge del 2023 si era scagliata la stessa Legambiente, parlando di provvedimento mirato esclusivamente a estrometterla dalla  Riserva, ma diversi osservatori invece sostengono che la gestione di Legambiente non abbia apportato alcun beneficio alla Riserva. (redazione@corrierecal.it)

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