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il ricordo

«Rende ritrovi lo spirito ambientalista di Diego Tommasi»

«Il 3 gennaio ho partecipato al funerale dell’amico e compagno Diego Tommasi. C’era molta gente. Tutti ci siamo stretti intorno alla moglie, ai figli ed agli altri familiari. Mi ha fatto molto pia…

Pubblicato il: 04/01/2024 – 17:22
di Sandro Principe
«Rende ritrovi lo spirito ambientalista di Diego Tommasi»

«Il 3 gennaio ho partecipato al funerale dell’amico e compagno Diego Tommasi. C’era molta gente. Tutti ci siamo stretti intorno alla moglie, ai figli ed agli altri familiari. Mi ha fatto molto piacere constatare che moltissimi cittadini, di ogni ceto sociale, si siano ritrovati per rendere omaggio, non ad un uomo di potere, ma ad una persona buona e generosa che, quando ha occupato ruoli istituzionali, il potere, come suole dirsi, lo ha gestito al servizio della collettività, in particolare degli umili. Non mi dilungherò sulla sua sensibilità di attento ed appassionato ambientalista e, dunque, su ciò che è stato capace di fare come assessore all’ambiente della Regione Calabria della Giunta Loiero e come Coordinatore dei suoi colleghi di tutte le regioni italiane, nell’ambito della Conferenza Stato Regioni. Tutto ciò che al riguardo hanno scritto altri a me consta direttamente, perché di quella giunta ho fatto parte anch’io. Ed entrambi, insieme a Doris Lo Moro e Nicola Adamo, fummo sostituiti a metà legislatura; certamente con l’intento di impegnare uomini/donne più competenti ed efficienti. Sta di fatto, però (si ha il dovere di ricordalo a beneficio di chi non c’è più), che nel 2006/2007, anche nel sondaggio de Il Sole 24 ore, Loiero risultò il presidente di regione più popolare ed apprezzato e che, nelle elezioni politiche del 2006, il partito dello stesso Loiero fu determinante per la vittoria del centro sinistra; mentre, successivamente, nonostante il rinnovamento del governo regionale, inaspettatamente, Loiero precipitò nei sondaggi all’ultimo posto ed, alle regionali del 2010, il centro sinistra perse circa il 30%. Pur essendo un competente in materia calcistica, l’amico Agazio non tenne conto della vecchia regola che “squadra che vince non si cambia”. Il mio sentimento di amicizia mi spinge a ricordare il giovane militante socialista, conosciuto nei primi anni ‘80, attivo, generoso, appassionato, sempre pronto al sacrificio. E così, nel 1995, quando il PSI di fatto sparì dalla scena politica, anche a Rende fummo abbandonati da tutti. Solo il partito dei Verdi, guidato dal segretario regionale Gino Marrello, amico di Umberto Bernaudo, appoggiò il candidato sindaco riformista Casciaro, sostenuto da tre liste civiche socialiste. Marrello ci chiese un impegno diretto per garantire una presenza verde nel consiglio comunale e Diego generosamente si offrì per combattere questa battaglia politica. Risultò consigliere comunale, ci fece capire che in effetti noi socialisti eravamo dei Verdi ambientalisti, perché a Rende si piantavano migliaia di alberi, perché si costruivano estesi parchi fluviali e non, perché si proteggevano i fiumi, costruendo collettori paralleli alle sponde di essi, perché si era realizzato un moderno depuratore, perché si voleva organizzare una efficiente raccolta differenziata. Diego venne delegato a seguire questi settori amministrativi. Ebbe successo, venne eletto consigliere regionale e poi nominato assessore e diede un forte contributo per l’affermazione della cultura e delle politiche ambientaliste nella nostra Calabria. Ciao Diego, riposa in pace, da lassù vigila e proteggi la Tua famiglia e la Tua città che hai amato tanto e che deve ritrovare quella cultura ambientalista per il cui successo Ti sei tanto battuto».

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