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«Unire i Comuni per il rilancio dell’Area Grecanica». A Telesuonano l’idea del sindaco di Melito

Salvatore Orlando, ospite del talk de L’altro Corriere Tv, ripropone l’idea dell’unione dell’area. «Dobbiamo salvarci dallo spopolamento»

Pubblicato il: 04/01/2024 – 14:23
«Unire i Comuni per il rilancio dell’Area Grecanica». A Telesuonano l’idea del sindaco di Melito

LAMEZIA TERME Spopolamento, cultura e idee per la rinascita dell’area grecanica. Sono questi i temi affrontati nell’ultima puntata di Telesuonano, il talk di approfondimento in onda su canale 75 del digitale terrestre de “L’altro Corriere TV”. Ospite di Ugo Floro e Danilo Monteleone il sindaco di Melito Porto Salvo, Salvatore Orlando. Il primo cittadino ha parlato delle problematiche infrastrutturali e sociali che affliggono il suo paese, ma comuni a tutta l’area grecanica. «In pochi anni siamo passati da quasi 12 mila abitanti a poco più di 10 mila». In carica da ottobre 2021, Orlando ha vinto le elezioni con quasi l’80% dei voti, essendo l’unico candidato dopo due anni di commissariamento. Il sindaco ha parlato, nel corso della puntata, degli investimenti nella sua amministrazione, dei progetti in itinere, ma anche dei problemi, dal dissesto allo spopolamento, dei paesi grecanici, riproponendo il progetto di una unione tra comuni.

I fondi Pnrr e i lasciti di Garibaldi

«Per gli enti locali si tratta di un Piano Marshall. Noi siamo riusciti ad ottenere fondi per 20 milioni di euro che andranno per le infrastrutture, per il dissesto idrogeologico e per la cultura». Il sindaco di Melito sottolinea l’importanza dei fondi per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a cui «crede fermamente», citando due grandi progetti in cantiere: «Uno riguarda Pentedattilo, con un investimento di circa due milioni di euro». Da Pentedattilo inizia la storia di Melito, un paese giovane «fondato proprio dalle colonizzazioni degli abitanti di Pentedattilo dopo il terremoto del 1783». L’altro riguarda il completamento del museo garibaldino con fondi per oltre per un milione. «È un pezzo importante della nostra storia risorgimentale. A Melito abbiamo la nave Torino, che fu quella che permise a Garibaldi di partire dai Giardini Naxos. Il progetto è quello di completare una ricostruzione in scala uno a dieci e provare a recuperare l’ancora». Nel corso della puntata Orlando si è concentrato sul ruolo di Melito nella storia garibaldina. «La nave, sulla quale è stato istituito il vincolo della Sovrintendenza, era pilotata da Nino Bixio e si è arenata nel 1860 nel fondale di pochi metri dove ancora si trova». Garibaldi, racconta ancora Orlando, tornò una seconda volta a Melito. «Fece rallentare il treno per salutare gli abitanti e osservare il relitto della nave Torino». Lasciti garibaldini anche nello storico Palazzo Ramirez dove «è ancora infissa e visibile una palla di cannone borbonica».

Un’unica area grecanica

Gli investimenti su Pentedattilo puntano alla rivalutazione di uno dei borghi più suggestivi d’Italia, un “unicum” per le sue caratteristiche ma che si aggiunge ad altri paesi affascinanti della zona grecanica. Il potenziale, secondo il sindaco, è enorme soprattutto se questi borghi si uniscono. «Noi siamo il Sud del Sud, abbiamo diversi problemi ed emergenze da affrontare. Serve un unico progetto strategico per tutta l’area». «Io – continua – sono convinto che l’unione dei comuni sarebbe la spinta giusta per il rilancio». Si tratta, comunque, di paesi con poche centinaia di abitanti, afflitti da un grave problemi di spopolamento. «Noi siamo passati da quasi 12 mila a circa 10 mila abitanti. Roccaforte del Greco conta 200 persone, di cui la maggior parte sopra i 70 anni, Staiti si ferma a 120 e Bagaladi è sceso sotto i 1000. Tutte hanno un sindaco e un’amministrazione». La soluzione, per Orlando, è quindi un’unione dell’area grecanica. «È inutile nascondersi, si tratta di borghi bellissimi con una bella storia, ma ci sono problemi comuni come il dissesto idrogeologico o l’erosione costiera». In questi casi, chiosa il sindaco, «l’unione fa la forza». Per arrivarci, però, prima «serve seguire un percorso sociologico per costruire un’identità grecanica».

I problemi infrastrutturali

 Tra i problemi comuni non solo all’area grecanica, ma in generale alla Calabria, c’è sicuramente quello delle infrastrutture. «Quando c’era il senatore Fuda, c’era un progetto di collegamento che doveva partire da Reggio e arrivare a Catanzaro. Oggi ci ritroviamo, invece, con due segmenti: uno che va da Locri a Caulonia, un altro che sarà aperto a Palizzi. Ma per arrivare da Palizzi a Reggio, soprattutto in estate, è veramente difficile. Quei 30 km che di solito vengono fatti in una ventina di minuti diventano tre quarti d’ora». Problemi infrastrutturali che rischiano di causare un vero e proprio isolamento. «Si tratta di paesi difficili da raggiungere». Se si risolvesse il problema delle infrastrutture, si garantirebbe il rilancio di tutta la zona. «La soluzione è sempre quella di un piano strategico dell’area grecanica che punti subito a centrare determinati obiettivi». Come, ad esempio, il «porto di Saline. Farlo ripartire sul piano turistico commerciale sarebbe un grande vantaggio per il territorio». (redazione@corrierecal.it)

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