CATANZARO Sono strategiche essenzialmente perché svolgono servizi di pubblico interesse o attività fondamentali per l’ente di perseguire i propri fini istituzionali. La Giunta regionale guidata dal governatore Roberto Occhiuto ha approvato il piano di razionalizzazione periodica delle partecipazioni prevedendo il mantenimento delle partecipazioni in sei società: Banca Popolare Etica, Ferrovie della Calabria, Fincalabra, Sacal, Sorical e Terme Sibarite. Le motivazioni del mantenimento delle partecipazioni vengono evidenziate in un allegato al Piano.
Per Banca Popolare Etica si evidenzia che «l’analisi economico-finanziaria acquisita riporta un trend positivo e bilanci in utile, con conseguente assenza di particolari criticità sotto il profilo economico-finanziario, evidenziando, peraltro, che la società investe sul territorio regionale molto più di quanto venga depositato dai clienti calabresi». Ferrovie della Calabria – si legge poi – «è una partecipazione strategica per la Regione Calabria, riconducibile ai fini istituzionali dell’ente. In quanto servizio di interesse generale, pur avendo registrato perdite in più anni». Quanto alla Sacal «il carattere strategico è ribadito dalla necessità che la Regione Calabria governi e sovraintenda il processo di trasformazione in atto nel settore aeroportuale calabrese, tenendo presente le istanze delle diverse aree geografiche del territorio calabrese», anche se per il 2023 si ipotizza una perdita aggregata pari a euro 6.548.461. E ancora – spiega la Giunta – «Fincalabra riveste un ruolo primario di supporto operativo e strumentale alla Regione, sia in vista del ciclo di programmazione dei fondi comunitari e nazionali 2021 – 27 nonché, di quelli assegnati dal Pnrr».
Capitolo a parte per Sorical, «divenuta – si ricorda – a totale partecipazione pubblica nell’ambito del più ampio progetto, delineato nei provvedimenti normativi emanati dalla Regione Calabria volti alla completa riorganizzazione della gestione del ciclo integrato delle acque. In tal senso la fase conclusiva di tale excursus è stata appunto la revoca dello stato di liquidazione, che come tale si innesta come necessaria conseguenza del processo attivato con i vari passaggi normativi e di prassi. Il socio Regione – sostiene la Giunta – intende proseguire nell’azione intrapresa per raggiungere l’obiettivo della riorganizzazione di tutto il ciclo integrato delle acque, rafforzando la struttura operativa della società in modo che possa far fronte ai compiti assegnati per la gestione del servizio idrico integrato intercettando le risorse comunitarie necessarie sia all’estinzione del debito bancario della società che al rilancio degli investimenti strutturali». Infine, Terme Sibarite Spa presenta una partecipazione totalitaria «in quanto la società non palesa sotto il profilo economico-finanziario particolari criticità ed è caratterizzata da adeguata redditività e solvibilità dal punto di vista patrimoniale». (a. cant.) (segue)
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