REGGIO CALABRIA Una squadra totalmente nuova e fuori (apparentemente) dalle logiche dei partiti, ma mancante di tre assessori perché resta ancora lo spiraglio per una possibile intesa con il Partito Democratico. Questa mattina il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha presentato a Palazzo San Giorgio l’esecutivo di quello che si potrebbe definire il suo “terzo tempo”, dopo la rielezione alla guida della città, la sospensione per la condanna nell’ambito del processo Miramare, e in Cassazione l’assoluzione che ne ha determinato il ritorno.
La composizione della nuova giunta ha creato non poche polemiche e scontri interni tra il primo cittadino reggino e il Partito Democratico, fino alla fine sono continuate le trattative per un possibile accordo, ma alla fine Falcomatà – come era trapelato nelle scorse ore – è andata dritto per la propria strada “schierando” una squadra sua diretta espressione, lasciando però uno spiraglio aperto ai dem. Nella squadra presentata mancano infatti tre assessori: «Mancano tre sedie, tre ruoli, tre assessori, spero che il Pd vorrà sintonizzarsi alle necessità della città e confido che vorranno darmi dei nomi per completare la squadra».
A farne parte i due fedelissimi Paolo Brunetti (Vicesindaco) con l’Assessorato città pulita e sicura (Ambiente, Ciclo integrato delle acque e dei rifiuti, Polizia locale, Edilizia residenziale ePubblica ERP) e Carmelo Romeo con l’Assessorato città europea e resiliente (Programmazione e rimodulazione risorse comunitarie, Pon Metro, Patti per il Sud, Agenda Urbana, Museo del Mare, Palazzo di Giustizia, Lido comunale, Transizione digitale). Ci sono poi i tecnici: l’ingegnere Francesco Costantino con l’Assessorato città del futuro (Lavori pubblici e grandi opere, Attuazione ed esecuzione programmi triennali OOPP), gli architetti Elisa Zoccali con l’Assessorato città ordinata (Edilizia privata, Condono edilizio, Pinqua) e Paolo Malara con l’Assessorato città sostenibile e accessibile (Politiche e programmi della pianificazione territoriale e urbana sostenibile,; Adattamento climatico; Rigenerazione urbana, Programmazione progetti strategici, Eliminazione barriere architettoniche, Mobilità, Parcheggi e trasporti; Città della Prossimità, Smart City, Porto e Aeroporto – Area Integrata dello Stretto), e Marisa Lanucara con l’Assessorato città produttiva (Sviluppo economico e attività produttiva, Organizzazione e riordino dei mercati, Rapporti con le associazioni di categoria).
La scelta di fare una giunta di questo tipo è stata una «una decisione – ha detto Falcomatà – maturata durante il periodo di sospensione, ho iniziato a guardare a quello che avveniva nella nostra città con gli occhi del cittadino comune. È stato un esercizio utile perché mi sono reso conto che prima vedevamo le cose come in una sorta di bolla, di un acquario. L’assoluzione del 25 ottobre forse era inaspettata ai più, ma gratificante in parte delle sofferenze vissute. Dopo quella assoluzione era mio dovere tradurre in azione, in pensiero, in fatti quell’insegnamento ricevuto nei mesi di sospensione per affrontare questa seconda parte di mandato. Da lì la necessità di un cambio di passo». «Ho chiesto ai partiti – ha spiegato ancora Falcomatà – di essere interpreti e protagonisti di questo cambio di passo. Ho letto tantissime ricostruzioni giornalistiche, nessuna però accompagnata da dichiarazioni ufficiali. Il sindaco ha degli obblighi nei confronti della città, una città che non può aspettare in una fase come questa in cui il Mezzogiorno soffre una crisi demografica ed economica, ma ha le capacità per uscirne, la politica deve avere l’obbligo di non disperdere le risorse e le opportunità per farlo». «Non potevamo più attendere – ha concluso il sindaco – ho messo al lavoro una giunta rinvigorita dalla capacità tecnica e professionale di nostri concittadini. Mancano tre sedie, tre ruoli, tre assessori, spero che il Pd vorrà sintonizzarsi alle necessità della città e confido che vorranno darmi dei nomi per completare la squadra. Le trattative con il Pd – ha detto il primo cittadino rispondendo ai giornalisti – rimangono aperte». (m.ripolo@corrierecal.it)
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