REGGIO CALABRIA L’agenda è intonsa, vuota, nessuna data cerchiata in rosso e nessun appuntamento, almeno finora. La ripresa dell’attività del Consiglio regionale dopo le festività natalizie sarà evidentemente molto compassata. Del resto, non sono rimaste code particolarmente importanti del 2023, a parte quella “Omnibus” ritirata in occasione dell’ultima seduta dedicata al bilancio e “spacchettata” in modo da salvare le norme più urgenti. Sotto il profilo dei contenuti, al momento l’orizzonte non presenta particolari priorità: tra le pratiche più significative rimaste in eredità dal vecchio anno c’è la proposta di legge della “Grande Cosenza”, la città unica che dovrebbe nascere dalla fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero.
La Pdl sulla fusione cosentina sarà a breve di nuovo al centro dell’attenzione della politica regionale, che nel 2024 tra gli appuntamenti più significati in calendario ha il “tagliando” di metà legislatura, con la revisione dell’Ufficio di presidenza e delle Commissioni. Tema ovviamente molto sentito e che già ha iniziato a fare capolino nelle riflessioni soprattutto dei componenti la maggioranza di centrodestra. Nel canonico saluto di fine anno alla stampa il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso – secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa – si sarebbe dichiarato certo di essere rieletto (sia pure rimettendosi alla volontà dell’assemblea) e avrebbe balenato l’ipotesi di procedere a questo “tagliando” già a febbraio, sicuramente in anticipo rispetto al previsto, in modo da non far incrociare questo adempimento con la campagna elettorale delle Europee. Queste dichiarazioni hanno fatto il giro e ancora stanno facendo il giro delle chat dei consiglieri regionali di maggioranza, creando qualche apprensione e più di un mugugno, perché la linea preponderante è quella di procedere al “tagliando” dopo le Europee (linea che – si dice – sarebbe avallata anzitutto dal governatore Roberto Occhiuto ma che sarebbe comunque ampiamente maggioritaria). La tentazione dell’anticipo tuttavia già starebbe facendo qua e là capolino, per questo molti aspettano la ripresa dei lavori consiliari per capire che aria tira, per capire se ci sarà qualcuno che (ri)tirerà fuori l’argomento e, nel caso, se ci sono davvero i presupposti per mettere mano all’ufficio di presidenza e alle Commissioni. Tema ovviamente molto “scivoloso” ma la tempistica in realtà ci starebbe pure perché in effetti non mancano le aspettative e le ambizioni, considerando che alcune condizioni di partenza a Palazzo Campanella sono nel frattempo cambiate: a esempio, c’è la Lega che ha un consigliere in più a scapito di Forza Italia, Fratelli d’Italia che chiede qualche spazio, c’è adesso in Consiglio anche il partito di Azione che potrebbe dar vita a un gruppo autonomo con tutto quello che ne consegue in termini di riequilibrio degli assetti. Si vedrà comunque già nei prossimi giorni se quella tentazione diventerà irresistibile… (a. c.)
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