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Vibo, dalla scala mobile alla piscina: i temi caldi e le polemiche che verranno

Opere incompiute, cantieri in apertura e le fragilità politiche per le elezioni. Il 2024 anno decisivo per il futuro del capoluogo vibonese

Pubblicato il: 07/01/2024 – 7:12
Vibo, dalla scala mobile alla piscina: i temi caldi e le polemiche che verranno

VIBO VALENTIA Il Teatro comunale è pronto. O meglio, quasi pronto. Lo ha presentato, con una conferenza stampa inaugurale, il sindaco di Vibo Maria Limardo, nonostante manchino ancora una serie di passaggi burocratici per la definitiva apertura. Dopo anni di calvario, la cultura vibonese può, però, sperare in una stagione teatrale che «possa proiettare la città a livello nazionale». Un’opera arrivata dopo quasi trent’anni, diventata emblema dell’incapacità della politica vibonese di portare a termini i progetti. E che, adesso, rischia un nuovo brusco stop proprio quando sembrava che Vibo potesse uscire dall’impasse che la teneva immobilizzata. La svolta, però, potrebbe essere favorita dal discusso decreto “Salva-Vibo”, che, promette il sindaco a discapito del pessimismo delle opposizioni, permetterà alla prossima amministrazione di lavorare con un bilancio risanato. E, magari, provare a sbloccare tutte quelle situazioni, dalla piscina al parco archeologico, che, si presume, animeranno l’ormai imminente campagna elettorale.

teatro vibo

Scala mobile e teatro

Il 2023 si è concluso con l’inaugurazione, forse troppo frettolosa, del Nuovo Teatro Comunale. Un’opera che, aveva dichiarato a settembre l’assessore ai lavori pubblici Carmen Corrado, «sarebbe stata pronta entro fine anno». Promessa mantenuta in extremis, con la conferenza d’inaugurazione avvenuta il 30 dicembre, ma senza un paio di collaudi necessari per l’apertura. Diverso il discorso per la scala mobile sita vicino al liceo scientifico, attesa dai vibonesi da quasi 17 anni. Risale al 2007, infatti, l’approvazione del progetto esecutivo, ma con i lavori partiti soltanto nel 2016. A otto anni di distanza la struttura sarebbe “tecnicamente” completa e pronta per l’attivazione, ma bloccata, anche qui, da cavilli burocratici e da eterni collaudi. La fiducia a Palazzo Luigi Razza sarebbe comunque alta tanto da aver già affidato la manutenzione ordinaria della scala che dovrà, sulla carta, agevolare l’arrivo al terminal bus. Nel frattempo, in attesa dell’inaugurazione da parte dell’amministrazione, la scala mobile resta ferma e chiusa.

piscina vibo

Piscina comunale e parco archeologico

Resta ferma, al momento, anche la piscina comunale, che manca a Vibo da 4 anni, da quando fu chiuso nel 2020 e mai più riaperta. Situazione su cui è stata interrogata l’assessore Carmen Corrado in uno dei consigli comunali di fine 2023. Il consigliere d’opposizione del Partito Democratico, Stefano Soriano, ha chiesto, lo scorso novembre, come mai non fossero partiti ancora i lavori, nonostante un progetto presentato alla Regione a marzo. Tempi lenti a causa, ha spiegato la Corrado, di una modifica normativa sul prezziario, che richiedeva l’aggiornamento dei documenti. Il nuovo progetto esecutivo-definitivo è stato, però, approvato lo scorso dicembre con una delibera della giunta. Resta ancora chiuso e senza significative novità il parco archeologico Hipponion, tema caro alle opposizioni e più volte causa di scontri con il sindaco Maria Limardo. Lo stesso Soriano ha denunciato più volte, tramite video social, l’incuria e l’abbandono delle zone archeologiche della città, dalle mura greche all’area antistante la scuola Murmura in via S. Aloe. In particolare, quest’ultima, in cui sono presenti preziosi mosaici, è stata ripresa sommersa da erbacce e priva di misure che ne possano garantire la sicurezza.

I nuovi cantieri

Mentre si attende di capire lo stato di opere iniziate e non ancora pronte, il nuovo anno porta con se la nascita di nuovi cantieri. In primis con i grandi lavori che dovrebbero rivoluzionare il volto del capoluogo vibonese, dal rifacimento della principale Piazza Martiri d’Ungheria di fronte al Municipio alla trasformazione in area pedonale di Piazza Luigi Razza. Quest’ultima con i lavori non ancora iniziati, ma subito al centro di polemiche da parte di opposizioni e commercianti. Per il segretario cittadino del Pd, Francesco Colelli «eliminare centinaia di parcheggi in un colpo solo potrebbe essere l’ennesimo colpo, sicuramente mortale, alle decine di attività (commerciali, ristorative e sanitarie) che da anni combattono per sopravvivere in un territorio spopolato e impoverito». Obiezioni condivise dai commercianti della zona che si sono riuniti in un comitato spontaneo, incontrato qualche settimana fa del sindaco Limardo che ha parlato di «soluzioni alternative nelle aree limitrofe e possibilità di consentire soste straordinarie con l’area sempre aperta al transito».

limardo salva vibo

Le comunali e le fragilità politiche

Temi caldi e polemiche che verranno affrontate soprattutto in vista dell’imminente campagna elettorale. Dopo cinque anni di amministrazione Limardo, Vibo tornerà al voto nel 2024. Elezioni senza dubbio incerte, con candidature ancora da concordare e un generale “disordine” politico da ambo le parti. Situazione da cui emerge la volubilità e fragilità della politica vibonese, ancora alle prese con lotte interne e posizioni instabili. Nel centrodestra, come il Corriere della Calabria ha già riportato, sembra essere sempre più probabile, nonostante malumori interni, la ricandidatura di Maria Limardo, che durante la conferenza sul decreto Salva Vibo ha risposto con un sorriso enigmatico alle domande sul suo futuro politico. Lavori in corso anche nel centrosinistra, dove le divisioni sembrano più marcate. Da una parte il Partito Democratico, sempre fermo su Enzo Romeo e con dialogo interrotto, per ora, con il tavolo progressista. Dall’altra il M5S e il gruppo del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, fermi, a loro volta, sulla volontà di cercare un punto d’incontro e non cedere alle “imposizioni” del Partito Democratico. A loro si aggiunge la mina vagante dell’area di centro, con Azione di Francesco De Nisi, pronto ad approfittare dei disordini dei due schieramenti. Un anno, dunque, che tra opere pubbliche e politica si candida a essere decisivo per il futuro di Vibo Valentia. (redazione@corrierecal.it)

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