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Acca Larentia, braccia tese e saluti romani. Scoppia la polemica

Schlein dopo la cerimonia istituzionale: «Sembra il 1924»

Pubblicato il: 08/01/2024 – 14:05
Acca Larentia, braccia tese e saluti romani. Scoppia la polemica

ROMA Prima la commemorazione delle autorità, con la deposizione delle corone di alloro da parte del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e, per il Campidoglio, dell’assessore alla Cultura Miguel Gotor, nel piazzale dove c’è la targa ricordo. Poi, in un secondo momento, quando presidente e assessore erano già andati via, e in un luogo diverso, davanti alla ex sede del Msi, la commemorazione di alcuni militanti con il “presente” e il saluto romano.
Si è svolta così ieri, come immortalato anche da diversi video in rete, la mattinata di iniziative per commemorare i tre militanti del Fronte della gioventù Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, uccisi il 7 gennaio 1978 a Roma nella strage di Acca Larentia.


Schlein: «Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924»

«Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924. Presenteremo un’interrogazione al Ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione». Lo scrive sui social la segretaria Pd, Elly Schlein, postando una foto dei saluti romani in occasione del ricordo di Acca Larentia. «Non è in discussione l’umana pietà per i morti e neanche la condanna della violenza politica di ieri e di oggi. Tutta, senza distinzione. Ma il saluto romano, fatto in occasione del ricordo di Acca Larentia, è esso stesso simbolo di morte, violenza e sopraffazione. Per questo dovrebbe essere condannato in primo luogo dalle forze politiche. Tutte. Chi non lo fa è complice». Lo dichiara il deputato del Pd, Nicola Zingaretti. «Questa è una vergogna inaccettabile in una democrazia europea». Scrive invece sui social il leader di Azione Carlo Calenda, commentando le immagini dei saluti romani durante la commemorazione di Acca Larentia.
«Un signore alla prima della Scala grida “Viva l’Italia antifascista”, cioè il principio base della nostra Costituzione, e viene immediatamente identificato dalla Digos come se fosse un potenziale pericolo. Centinaia di persone si radunano in via Acca Larenzia, ogni anno, facendo chiara apologia del fascismo a braccio teso, cioè contro la Costituzione, e nessuno interviene, né li identifica, né lo impedisce. Il mondo alla rovescia, la vergogna è questa qui». Lo dichiara Laura Boldrini deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.

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