ROMA Sono circa 11.700 le liti fiscali “tagliate” in Cassazione grazie alle tre definizioni agevolate legate alla riforma della giustizia tributaria. Il dato si riferisce al periodo che va dal 2019, al 2023. Non certo una cifra esaltante, e ben al di sotto delle aspettative. L’obiettivo era tagliare circa 15mila cause e confermare gli impegni presi con il Pnrr volti a snellire il lavoro favorendo il giudizio più celere. Il Sole 24 Ore stima che al 31 dicembre 2023 i procedimenti rottamati sono 5.951. Il quotidiano economico, oggi in edicola, anticipa l’andamento 2023 della giustizia tributaria sia di merito sia di legittimità. Per quanto concerne le Corti di primo grado, come scrive Ivan Ciammarusti su Il Sole 24Ore, chiudono il 2023 con 138.337 ricorsi, rispetto ai 145.984 del 2022. Mentre oltre il 61% delle nuove liti al 31 dicembre scorso sono state attribuite alle Corti di sei Regioni: Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Lombardia e Puglia. Secondo il quotidiano economico «le diminuzioni sono il risultato della flessione costante della litigiosità che si registra da più di un decennio e che sta portando il ministero dell’Economia a rivedere l’organizzazione degli uffici giudiziari». In buona sostanza, sono troppe le Corti rispetto al carico di lavoro.
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