LAMEZIA TERME Segnali stradali quasi totalmente ricoperti dall’acqua e all’orizzonte uno scenario dai colori apocalittici. È forse questa l’immagine simbolo dell’ennesima emergenza causata dal forte maltempo che, da quasi tre giorni, si è abbattuto il litorale tirrenico catanzarese. L’inverno con tutta la sua forza sferza la nostra regione, con piogge intense, forti raffiche di vento e, in alcune location, anche la neve.
Ma quel cartello (e l’ex rotonda) sono l’emblema di un fenomeno ingestibile, la cui portata è stata sottovalutata molti anni fa, e tuttora se ne pagano la conseguenze. Siamo – infatti – sul litorale di Nocera Terinese, proprio dove i resti dello sciagurato lungomare non esistono più perché smontati e cancellati, pezzo dopo pezzo, mareggiata dopo mareggiata. E come accade a ogni violenta tempesta di vento e pioggia, Nocera Terinese resta sott’acqua, causando non pochi disagi a cittadini e automobilisti, con strade e ponti allagati, e i pericoli (come una scossa elettrica) a portata di mano.
Ma Nocera Terinese altro non è che una tappa forzata lungo un percorso di paura e devastazione, di terreni sommersi, di strade sott’acqua e danni più o meno gravi. Come a Marina di Gizzeria e Falerna Marina: qui le mareggiate, come accade ogni anno, hanno messo in ginocchio i lidi presenti sulla costa, con i titolari rassegnati a fare i conti almeno una volta l’anno con il lungo calcolo dei danni lasciato dal mare in tempesta. A Falerna Marina, ad esempio, onde altissime lambiscono il lungomare e le attività ricettive sulla costa. Nelle scorse ore, però, il mare agitato ha raggiunto un noto ristorante della zona con l’imprenditore, Palmerino Crialesi, che si è sfogato ancora una volta su Facebook, in attesa di risposte concrete che non arrivano mai.
I disagi lungo alla SS 18 che abbiamo percorso questa mattina non finiscono qui: resta ancora insuperabile il problema poco prima dell’arrivo a Campora San Giovanni, dove è tuttora un semaforo a scandire il passaggio sulla statale minacciata costantemente dal mare in tempesta che, nel frattempo, ha allagato i terreni circostanti solitamente coltivati a cipolla rossa di Tropea. Scenario migliore a Gizzeria Lido dove le forti piogge hanno allagato alcuni tratti della strada che costeggia il lungomare, senza creare particolari danni.
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Ovunque, però, lo scenario è apocalittico e tutto pare sospeso in attesa di capire se il mare si farà più minaccioso o si placherà fino a ritirarsi. Intanto sono i conti con l’incapacità della politica a occupare gli spazi e il tempo, perché gli interventi emergenziali servono fino a un certo punto se non si provvedere ad attuare soluzioni definitive. Esattamente un anno fa, attraverso un nostro reportage lungo lo stesso litorale, avevamo documentato una situazione analoga: una passerella crollata, imprenditori turistici in crisi, politici che chiedono lo stato d’emergenza e il solito vecchio appello alle istituzioni per risolvere un’emergenza senza fine. (g.curcio@corrierecal.it)
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