COSENZA La crisi dell’editoria viaggia di pari passo con la crisi dei “giornalai”. In 4 anni, sono sparite quasi 2.700 edicole in tutta Italia, 2.327 erano imprese individuali. Una perdita secca superiore al 16% (-18,6% considerando le sole ditte individuali), con tassi di variazione anche a doppia cifra in tante province, a partire da Isernia, che ha visto chiudere oltre un terzo delle unità locali, Trieste che registra un -31,1%, Ancona che supera il -30%. L’elaborazione, realizzata da Unioncamere-InfoCamere sui dati del registro delle imprese, fotografa la crisi impetuosa e forse irreversibile del settore. I dati diffusi sono drammatici.
In valori assoluti, sono i lettori di quotidiani soprattutto di Roma che oggi devono fare i conti con la rarefazione dei “giornalai”: nel territorio provinciale ne sono rimasti 1.138, 303 in meno di quattro anni fa (-21%). Ma la riduzione delle rivendite non è solo un danno per quanti continuano a preferire aggiornarsi sulla carta stampata ma anche un duro colpo alla crescita della componente femminile e giovanile nell’impresa. Considerando le quasi 12mila imprese registrate a fine settembre (al netto, quindi, delle unità locali aggiuntive), 4.450 risultano essere femminili e 701 giovanili. Ciò significa che il mestiere dell’edicolante piace molto alle imprenditrici, che in quest’ambito rappresentano più del 37% del totale delle imprese registrate, con una presenza, quindi, ben più consistente di quanto avvenga considerando il totale delle imprese (di cui le imprese femminili rappresentano circa il 22%). Le edicole guidate da donne, però, si sono ridotte nel quattro anni anche di più della media nazionale del settore, perdendo quasi 1.100 imprese (-19,6%). Questa attività, invece, sembra piacere poco ai giovani under 35, ai quali oggi appartiene solo il 5,9% delle edicole attive nei territori italiani, 528 in meno di quattro anni fa (-43%). Come si evince dal grafico, la Calabria ha perso 335 edicole dal 2019 al 2023, 290 ditte individuali.
Quali sono le soluzione pensate per garantire un futuro alle edicole, alla carta stampata e tutelare i lettori lontani dalle logiche digital? Alberto Barachini, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’informazione e all’editoria nel governo Meloni ha in mente alcune proposte. Le risorse, sostiene Barachini a Il Messaggero «saranno orientate a scongiurare ulteriori chiusure e ad incentivare nuove forme di distribuzione da parte degli edicolanti, come il delivery». (f.b.)
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