ROMA «Ero completamente sano, poi sono crollato, sono svenuto e sono finito in ospedale. Dopo un consulto ho scoperto di avere avuto in ictus e che avevo già un tumore. Mi resta al massimo un anno di vita». E’ la scioccante rivelazione di Sven Goran Eriksson, alla radio svedese P1. L’ex allenatore di Roma, Lazio e ct dell’Inghilterra ha 75 anni, e quasi un anno fa si era dimesso dalla sua carica di direttore sportivo del Karlstad. «Non so da quanto tempo ce l’avessi – ha detto – forse un mese, forse un anno. Si è scoperto che avevo il cancro ma il giorno prima avevo corso cinque chilometri. È venuto dal nulla. E questo è scioccante. Non ho grandi dolori. Ma mi è stata diagnosticata una malattia che puoi rallentare ma che non puoi operare. Quindi è quello che è. Devo combattere la malattia il più a lungo possibile. So che nel migliore dei casi ho circa un anno, nel peggiore dei casi anche meno. Non credo che i medici che ho a disposizione possano essere del tutto sicuri, non sono in grado di stabilire un giorno. È meglio non pensarci. Devo ingannare la mente. Potrei andare in giro a pensarci tutto il tempo e sedermi a casa ed essere triste e pensare di essere sfortunato e così via. È facile finire in quella posizione. Ma no, guardo i lati positivi delle cose e non bisogna farsi seppellire dai problemi, anche se questa è ovviamente la battuta d’arresto più grande di tutte».
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