COSENZA «È tempo che il Pd a Cosenza si riconnetta con gli umori dei propri iscritti e più in generale dei cittadini e inizi ad esercitare il ruolo a lui dovuto in quanto primo partito della coalizione di centrosinistra e chieda con forza di imprimere un deciso cambio di passo all’amministrazione comunale della città»: così inizia una nota a firma degli iscritti del Pd di Cosenza Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Giacomo Mancini e Giulio Palma.
«L’assemblea cittadina dei giorni scorsi (nella foto; qui il nostro articolo), anche da noi richiesta da mesi, nonostante si sia svolta durante le feste e conseguentemente non abbia reso possibile la partecipazione di diversi iscritti, compresi anche alcuni di noi, ha fatto registrare diversi e qualificati interventi che hanno evidenziato insieme a critiche argomentate sulla gestione del partito anche forti preoccupazioni circa l’azione politico amministrativa della giunta Caruso. Come da noi già evidenziato: la bocciatura in consiglio del revisore proposto dal Pd e dal Sindaco, la estromissione del vicesindaco e capo delegazione del Pd dalla giunta, i pesanti rilievi della corte dei conti sul bilancio comunale, il concordato fallimentare dell’Amaco con il paventato licenziamento di più di cento lavoratori, la nascita di un nuovo gruppo di consiglieri eletti nel Pd, sono tutti segnali di una crisi che è insieme politica e amministrativa».
Secondo De Simone, Grandinetti, Greco, Mancini e Palma «non basta il richiamo ad evitare di fare il gioco della destra per mettere a tacere le reali preoccupazioni di coloro che individuano problemi e ritardi politici ed amministrativi. Anzi se si ha a cuore il destino dell’amministrazione di centrosinistra è necessario intervenire subito ed in fretta per evitare che i problemi si incancreniscano. Anche perché è proprio se non si affronta la crisi, se non si trovano dei correttivi, se non vi è un cambio di passo negli interpreti e nelle pratiche di governo cittadino, che si favorisce, questa volta per davvero, la destra. Basta infatti parlare con i cittadini (ad iniziare dagli iscritti del Pd) che ormai da tempo si sta diffondendo in città il commento caustico che questa amministrazione starebbe facendo rimpiangere Occhiuto» argomentano i 5 iscritti dem cosentini.
«Ragion per cui – aggiungono – è fondamentale che il Pd svolga fino in fondo il suo ruolo politico all’interno dell’amministrazione lavorando affinché limiti, ritardi, errori vengano subito corretti. E ne può accettarsi il richiamo del sindaco alle prerogative che la legge gli attribuisce e che alcuni dirigenti del Pd cosentino gli riconoscono in maniera passiva. Tanto più ciò non si capisce allorquando il piccolo partito di cui è espressione il sindaco di Cosenza, adotta metodi ed atteggiamenti politici molto diversi, arrivando a paventare, attraverso dirigenti regionali e nazionali, la crisi rispetto al rimpasto in giunta al comune di Reggio Calabria, dove il sindaco del Pd Falcomatà sta tentando il rilancio amministrativo della città, dopo il suo reintegro nelle funzioni. Ma proprio quanto avviene a Reggio Calabria deve far riflettere il Pd a Cosenza e in Calabria. Infatti se in riva allo stretto il partito contesta con tanta animosità il proprio sindaco (tra l’altro vittima di una lunga e ingiusta vicenda giudiziaria che gli ha tolto il diritto di amministrare la sua comunità per tanto tempo) perché a Cosenza nonostante le sollecitazioni di eletti e iscritti è tanto difficile per il Pd avere un ruolo che non sia solo quello di portavoce del sindaco? E certamente non possono bastare mire, disegni e ambizioni personali rispetto a futuri assetti elettorali regionali visto che il tanto declamato campo largo che qualcuno decanta a Cosenza, in realtà solo a leggere i numeri è un campo ormai molto, ma molto rinsecchito. Ma al contrario, se da Cosenza si vuole esercitare una leadership regionale che possa ambire a fronteggiare la destra, il punto di partenza deve necessariamente essere la qualità di una azione amministrativa che si fa fatica a percepire, soprattutto nella mancanza di ricadute concrete a vantaggio dei cittadini. Ad iniziare dalle classi più disagiate e in difficoltà per le quali occorre di più e di meglio appellarsi al fatto di essere “l’unico sindaco socialista di città capoluogo”».
«Per tutti questi motivi – conclude la nota a firma di Sergio De Simone, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Giacomo Mancini e Giulio Palma – diventa non più rinviabile che tutto il Pd di Cosenza chieda con forza un cambio di passo all’amministrazione che si passi ad una verifica politica programmatica tra le forze di centrosinistra e civiche presenti in consiglio e con il coinvolgimento ampio dei partiti che metta in soffitta la logica di comando di gruppi ristretti. Logica di comando, non più accettabile, denunciata all’ultima assemblea cittadina dai tre consiglieri comunali iscritti al Pd e che sono stati costretti a formare un nuovo gruppo consiliare in consiglio comunale per potere esprimere le loro posizioni. E’ necessario che negli ultimi meno di mille giorni che ci separano dal voto per il rinnovo del consiglio comunale si abbia un sussulto ed un cambio di passo, sia nel metodo che nel merito, capace di riproporci alla città come la vera coalizione e forza politica realmente alternativa al centrodestra».
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