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Processo “Pollino”, 11 condanne per un totale di 141 anni di reclusione – NOMI

È la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Reggio Calabria nel filone di “European ‘ndrangheta connection” sul narcotraffico internazionale

Pubblicato il: 12/01/2024 – 9:06
Processo “Pollino”, 11 condanne per un totale di 141 anni di reclusione – NOMI

REGGIO CALABRIA 11 condanne per un totale di 141 anni di reclusione. È la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Reggio Calabria nel processo di secondo grado del troncone del giudizio ordinario scaturito dalla maxioperazione “European ‘ndrangheta connection-Pollino”. È quanto scrive oggi Gazzetta del Sud. Rispetto alla sentenza di primo grado, è stato assolto Carmelo Vincenzo Gerasolo, mentre sono state confermate le assoluzioni di Domenico Pelle (classe 50) e Giuseppe Pelle. Rigettato l’appello proposto nei loro confronti dalla Procura. Assoluzione confermata anche per Giovanni Giorgi dal reato associativo. Il Tribunale di Locri, in primo grado, aveva ritenuto insussistente un legame tra l’imputato e la “cosca Pelle”. Pena rideterminata per Giovanni Giorgi e altri imputati.
Condannati Antonio Barbaro (7 anni), Domenico Barbaro (8 anni), Domenico Condò (7 anni), Giovanni Giorgi (11 anni e 2 mesi), Giuseppe Campagna (11 anni 8 mesi), Maria Rosaria Campagna (30 anni), Serafino Rubino (30 anni), Cesar Steven Linares Ramirez (9 anni e 6 mesi), Antonio Pizzata (6 anni), Vincenzo Salzano (8 anni e 8 mesi); Giorgio Violi (13 anni).
Al centro della maxi-inchiesta alcuni presunti affiliati o compartecipi alle cosche Pelle-Vottari-Romeo di San Luca, Cua-Ietto di Natile di Careri e Ursini di Gioiosa Jonica. La maxioperazione aveva coinvolto anche diversi altri Paesi oltre all’Italia, dalla Germania ai Paesi Bassi e il Belgio. Gli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, erano infatti riusciti a prdisporre un’azione comune contro la ‘ndrangheta e le sue proiezioni in Europa e nel Sud America – specie nel Costa Rica – svelando un fitto sistema incentrato sul narcotraffico.
La Corte ha disposto la revoca della confisca di alcuni beni, quali quote societarie, di un libretto di deposito e 2 immobili, ubicati rispettivamente a Bovalino e a Napoli.

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