Tra poco si esaurirà la prima fase dell’iter legislativo per la realizzazione della città unica di Cosenza, proposta integralmente da tutti i consiglieri regionali di centrodestra della provincia di Cosenza. Preliminarmente devo fare i complimenti a Luciana De Francesco, presidente della commissione consiliare, per l’equilibrio e la terzietà dimostrata nel dibattito, nel corso del quale è stato dato spazio a tutte le posizioni possibili. Quindi, sarà indetto il referendum e qui mi aspetto dal centrosinistra un atteggiamento responsabile.
La città unica è stata anche una proposta loro, sono dai tempi del Pds. Ed è una opportunità di rilievo per tutta l’area urbana.
Lo è in considerazione del ruolo che Cosenza potrà avere all’interno della provincia più grande della Calabria, la vecchia Ulteriore.
Lo è per l’importanza culturale e politica di questa provincia.
Cosenza ha da sempre avuto grandi sindaci. Da Arnaldo Clausi Schettini a Mario Stancati, da Pino Iacino a Giacomo Mancini fino a Mario Occhiuto. Oggi ha un sindaco che è un galantuomo e che inserì la proposta nel suo programma e lo dico da avversario politico e per questo ci aspettiamo che anche Caruso ne sposi l’attuazione.
Mario Occhiuto è stato quello che ha spinto di più per la grande città.
Che nascerebbe istituzionalmente nel 2026 e che sarebbe una sfida aperta. Il centrosinistra avrebbe legittimamente tutte le carte in regola per puntare a governarla. Realizzarla non significa automaticamente che saremo noi a vincere. Lo faremo se saremo bravi a dare una proposta politica inclusiva che accolga anche le realtà civiche ma partendo sempre dallo schieramento politico nazionale. Una grande città per una provincia nuova è un’opportunità per tutti.
Raccogliere questa sfida senza dilazioni significherebbe comprendere la necessità di un salto di qualità.
* vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera
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