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De Luca: «Fitto è un danno per il Sud, lo denunceremo»

Il governatore della Campania contro il ministro: «Tagliati capitoli del Pnrr»

Pubblicato il: 13/01/2024 – 13:18
De Luca: «Fitto è un danno per il Sud, lo denunceremo»

NAPOLI «Abbiamo un Governo che è nemico del Sud, ha rapinato anche il fondo di perequazione infrastrutturale, 4 miliardi di euro ridotto a poche centinaia di milioni, ma soprattutto si stanno tenendo bloccati i fondi sviluppo e coesione per tutto il Mezzogiorno d’Italia e, per quello che ci riguarda, per la Campania. Parliamo di 23 miliardi di euro e siamo di fronte a manovre strumentali, provocatorie, arbitrarie di un ministro per la coesione che è diventato una calamità nazionale». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine di una conferenza stampa convocata questa mattina a Palazzo Santa Lucia. De Luca ha annunciato che «il 22 gennaio procederemo alla denuncia alla giustizia amministrativa, contabile e penale» del ministro della Coesione Raffaele Fitto. «La cosa ridicola – ha aggiunto De Luca – è che tutto il danno che ha prodotto, tagliando alcuni capitoli del Pnrr, sono tutte cose che danneggiano il Sud, dalla riduzione delle case di comunità, alla riduzione dei posti letto e le terapie intensive, allo spostamento di due anni dell’acquisto di tecnologie nuove per la sanità italiana e soprattutto meridionale, quindi mammografi, ecografi, risonanze magnetiche. Se ne parla fra due anni, un disastro totale. La Zes unica meridionale non è partita come dicevano il 1° gennaio, hanno dovuto prorogare di altri due mesi. Quindi un disastro totale per quanto riguarda le politiche per il Sud». De Luca ha poi aggiunto che «sul fondo Poc, la programmazione complementare, che faceva parte di un accordo con l’Unione Europea, abbiamo rinunciato a una parte di fondi Fesr e di fondi sviluppo e coesione per avere un capitolo finanziario per dare una mano ai Comuni che si prevedeva non concludessero le opere infrastrutturali entro dicembre 2023. Questi Comuni, e in Campania sono 300, rischiano di andare in dissesto perché non possiamo dare loro l’aiuto finanziario per completare le opere che non hanno completato entro dicembre. Ci difenderemo sul piano della giustizia e non abbiamo tempo da perdere. Ci auguriamo che i gruppi parlamentari di esponenti meridionali si sveglino dal loro letargo e decidano di fare una battaglia a difesa delle comunità meridionali, visto che ancora oggi stanno dormendo».

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