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Il fatto

Non si arrestano le aggressioni ai sanitari, presi a schiaffi un medico e un’infermiere a Vibo

L’aggressione all’interno dell’ambulanza del 118. Un 36enne avrebbe picchiato i due mentre lo trasportavano in ospedale

Pubblicato il: 14/01/2024 – 14:30
Non si arrestano le aggressioni ai sanitari, presi a schiaffi un medico e un’infermiere a Vibo

VIBO VALENTIA I sanitari del vibonese sono finiti nuovamente nel mirino di aggressioni. Dopo le violenze fisiche e verbali ad una dottoressa della Guardia medica di Soriano e ad un infermiere del 118 intervenuto sul posto, questa volta ad essere aggrediti a Vibo sono stati un medico ed un infermiere del 118.

La vicenda

L’episodio si è verificato nella notte tra venerdì e sabato quando, alla sala operativa del Suem è giunta una chiamata di soccorso: un uomo di Mileto, aveva manifestato malesseri probabilmente dovuti all’assunzione di alcol. I sanitari sono quindi giunti sul posto della chiamata, nel pieno centro storico del capoluogo di provincia, dove erano già presenti le forze dell’ordine. Il personale ha preso in consegna il paziente che però, durante il tragitto verso l’ospedale, secondo quanto si è appreso, avrebbe iniziato ad inveire contro i sanitari fino a sferrare loro alcuni schiaffi. Medico e infermiere si sono difesi cercando di evitare il peggio e di riportare, con non poca fatica, la calma. 
Quando l’ambulanza è arrivata al pronto soccorso hanno informato la guardia della vigilanza privata che ha subito fatto intervenire le forze dell’ordine e la situazione è tornata alla normalità. 

Il precedente

Solo una settimana fa, sempre nel vibonese, a Soriano, erano stati aggrediti verbalmente e fisicamente una dottoressa di guardia medica e un infermiere del 118, tra l’altro sindaco di un altro Comune, Pizzoni. In seguito a quell’episodio, giovedì scorso si è riunito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblico che ha disposto una serie di pacchetti di sicurezza per garantire agli operatori di poter svolgere in serenità il proprio lavoro, con l’intensificazione dei passaggi alle postazioni di guardia medica sparse per il territorio, collegamenti con le forze dell’ordine e incremento di una unità del posto fisso di polizia dell’ospedale che, però, la notte, resta sguarnito e dove ad operare vi è solo un agente della vigilanza privata mentre un altro espleta il servizio all’interno del presidio.
L’ultima vicenda ripropone ancora una volta il tema della sicurezza per i sanitari in prima linea per garantire assistenza in Calabria.

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