È prevista per mercoledì o giovedì prossimo, all’Istituto di Medicina legale di Pavia, l’autopsia sul cadavere di Giovanna Pedretti, la ristoratrice travolta da una tempesta mediatica e trovata morta ieri pomeriggio nel fiume Lambro a Sant’Angelo Lodigiano. La Procura ha disposto anche l’esame tossicologico.
L’inchiesta, al momento conoscitiva, dovrebbe presto diventare a carico di ignoti. L’ipotesi finora più accreditata dagli investigatori è quella del suicidio. Giovanna Pedretti e la sua famiglia non avevano particolari problemi economici. E’ quanto emerge dalle prime verifiche delle forze dell’ordine sulla situazione patrimoniale della ristoratrice trovata ieri pomeriggio morta a Sant’Angelo Lodigiano. L’ipotesi più accreditata è quella del suicidio e in questo caso la situazione economica non dovrebbe quindi essere il motivo.
La donna e il marito avevano gestito altre attività di ristorazione in passato. In particolare la vendita di un locale aveva consentito loro di potersi permettere di non lavorare per un breve periodo.
Sono abbassate le saracinesche della pizzeria ‘Le Vignole’ di Sant’Angelo Lodigiano. Non si sono più alzate da quando ieri il corpo della titolare Giovanna Pedretti è stato trovato nel Lambro. Sulle saracinesche è stato affisso un cartello che invita a “non depositare oggetti e fiori davanti alle vetrine”. Giovanna Pedretti era stata sentita sabato pomeriggio dai carabinieri come persona informata sui fatti in merito alla vicenda sulla recensione omofoba e contro disabili lasciata da un cliente dopo essere stato nel sua pizzeria. L’indomani mattina la donna – secondo le prime indagini – si sarebbe suicidata e il corpo è stato recuperato dai Vigili del fuoco nel fiume Lambro all’altezza del ponte di via dell’Autonomia nel piccolo comune del Lodigiano. La veridicità della recensione negativa era stata messa in discussione sui social da diversi utenti.
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