REGGIO CALABRIA L’Usb ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della società Coopservice, affidataria del servizio di pulizia delle strutture dell’ASP di Reggio Calabria. L’iniziativa si è resa necessaria dopo che, con l’inizio del nuovo anno, l’azienda ha proceduto ad incrementare le ore di alcuni contratti part-time in una modalità che però l’USB ritiene non corretta e che non tiene conto del lavoro svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori impiegati da moltissimi anni in questo servizio. Parliamo di lavoratori assunti con il famigerato contratto multiservizi, una tipologia contrattuale che sta gradualmente soppiantando i vari CCNL di categoria negli appalti pubblici: un contratto “povero” che garantisce l’ultra-flessibilità degli orari di lavoro e l’abuso di part-time e tempi determinati.
La paga oraria di questi lavoratori, nel migliore dei casi, non supera le 8€ lorde, e quindi ben al di sotto di quelle 10 euro che USB, insieme alle altre realtà promotrici, ha chiesto come soglia di salario minimo legale agganciata all’inflazione, attraverso una proposta di legge di iniziativa popolare presentata nel novembre scorso e sottoscritta da oltre 70mila cittadini. Una paga oraria bassa quindi che, per lavoratori con contratti spesso a 18 o 24 ore, si traduce in paghe mensili da fame. Questo favorisce il ricorso a un numero enorme di ore supplementari e straordinarie nell’arco del mese che, sebbene siano pagate con una maggiorazione, nel complesso producono un guadagno per l’azienda che impiega il lavoratore praticamente come un full time ma risparmiando, in proporzione alle ore di contratto, su ferie, permessi, mensilità aggiuntive, indennità di malattia e via dicendo. Il ricorso continuato a ore supplementari e straordinarie dovrebbe portare a un loro consolidamento e quindi agli incrementi delle ore di contratto. Ma questo è avvenuto in una maniera parziale, di cui non si riesce a capire il criterio adottato, e che sicuramente ha visto esclusi e danneggiati una buona parte dei lavoratori dell’appalto. Per questo motivo USB ha aperto lo stato di agitazione ed è pronta a proclamare lo sciopero dei lavoratori impiegati nella pulizia delle strutture dell’ASP di Reggio Calabria se il tentativo di conciliazione, previsto per legge, che la Prefettura dovrà esperire porterà ad un nulla di fatto.
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