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Cugliari: «La cancellazione dei fondi per il Sud non può passare sotto silenzio»

L’appello del presidente di Cna Calabria: «La ritardata partenza della Zes unica rischia di ampliare il divario col Nord»

Pubblicato il: 16/01/2024 – 11:54
Cugliari: «La cancellazione dei fondi per il Sud non può passare sotto silenzio»

CATANZARO «La cancellazione dei fondi destinati al Meridione non può passare sotto silenzio. I governatori del Sud facciano massa critica comune e si facciano valere nella prospettiva di recuperare un ritardo epocale. Facciamo appello a politica e istituzioni affinché contribuiscano in maniera fattiva ad un serio piano industriale per la nostra regione, con un’attenzione dedicata al rilancio del settore manifatturiero e delle centinaia di piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura dell’economia regionale e sono spesso fiori all’occhiello del Made in Italy». E’ quanto afferma, in una nota, il presidente di Cna Calabria Giovanni Cugliari. «Il 2024 per l’economia regionale e, in particolare, per il sistema manifatturiero – aggiunge Cugliari – inizia con ombre importanti. Da un lato lo scenario internazionale, dall’altro la cancellazione di 4,4 miliardi di euro di Fondi Perequazione destinati al Sud che, insieme alla ritardata partenza della Zes Unica, preoccupano e rischiano di allargare il divario con il Nord e di rendere vano ogni tentativo di ripresa da parte degli imprenditori. Auspichiamo un rilancio del mondo manifatturiero tramite incentivi e strumenti di supporto. Il rischio che corriamo è quello di azzoppare ulteriormente i nostri territori, allargando la forbice con altre regioni e rendendo le nostre realtà sempre meno appetibili. Non c’è tempo da perdere». Per il presidente regionale della Cna “a preoccupare è anche il Ponte sullo Stretto, infrastruttura fondamentale ma che ha visto la distrazione di 1,6 miliardi di Fondi di sviluppo e coesione destinati a Sicilia e Calabria. Il tutto mentre la mancanza di infrastrutture, l’inaccessibilità a molti territori, la scarsa elettrificazione di buona parte della rete ferroviaria, rendono il Sud ancora più lontano e sempre meno attrattivo per chi vuole investire. Impensierisce altresì il rinvio dell’avvio della Zes Unica, slittato a marzo. Si tratta di un cambiamento epocale che può essere motore di un concreto processo di rilancio delle piccole e medie imprese del Sud Italia. Un’opportunità che non può essere mancata perché può aprire le porte ai mercati internazionali e al mantenimento degli elevati livelli di qualità della nostra produzione ma è bene tenere in considerazione che la copertura dei crediti d’imposta è irrisoria, 1.8 miliardi di euro. Non è, insomma, il momento di girarsi dall’altra parte. Il Sud non può essere accantonato perché il suo rilancio è strategico per l’intero Paese».

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