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la confessione

Il pentito: «Giovanni Aiello faceva parte dei servizi segreti deviati»

Vito Galatolo lo racconta in aula, nel processo sui depistaggi legati alla morte del giudice Paolo Borsellino. «L’ho visto più volte»

Pubblicato il: 16/01/2024 – 18:06
Il pentito: «Giovanni Aiello faceva parte dei servizi segreti deviati»

CALTANISSETTA «Giovanni Aiello, detto ‘Faccia da mostro’, faceva parte dei servizi segreti deviati. Io l’ho visto più volte in vicolo Pipitone, all’Acqusanta. Veniva spesso nel periodo tra l’84 e l’85, fino all’arresto di Madonia». E’ la confessione nel corso del processo d’appello sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio, resa dal pentito di mafia Vito Galatolo. Aiello, un ex poliziotto della Squadra Mobile di Palermo con un passato nei servizi segreti è conosciuto come “Faccia da mostro”.

Il processo sull’omicidio D’Agostino

Lo scorso mese di dicembre, la procuratrice generale di Palermo Lia Sava, ha dato inizio alla requisitoria del processo celebrato davanti alla Corte d’Assise di Palermo sulla morte del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, uccisi in un agguato il 5 agosto del 1989. Gli imputati sono il boss Gaetano Scotto, accusato di duplice omicidio aggravato in concorso e Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento. Un procedimento nel quale viene richiamata anche la figura del calabrese, Giovanni Aiello. L’ex poliziotto, ritenuto vicino ai Servizi, è morto il 21 agosto 2017 sulla spiaggia di Montauro. E’ la procuratrice a citarlo, in un passaggio importante della requisitoria: «Noi oggi processiamo Gaetano Scotto ma, se non fosse morto, ci sarebbe qui un altro imputato, Giovanni AielloAnello di congiunzione, ancora una volta, fra il mondo di Cosa nostra e l’ambiente dei servizi segreti deviati che sullo sfondo di questo dibattimento abbiamo messo in evidenza e in chiara luce». 

L’uomo dei servizi

«Mio marito non poteva essere dei servizi segreti perché una moglie queste cose le sa!», ha avuto modo di asserire Ivana Orlando, moglie dell’ex poliziotto, entrato nelle indagini della Dda di Palermo più volte, ultima quella sull’omicidio mai risolto dell’agente Nino Agostino e della moglie Ida Castellucci. Orlando, nel corso di una udienza del processo in corso a Palermo ha parlato del marito, della sua vita, di alcune sue angosce. «Possedeva una Range Rover scassata e l’abbiamo tenuta fino a quando è morto, nel cantiere aveva una Jeep tipo americana che serviva per portare le barche dall’officina al varo del mare. Aveva delle moto, percepiva la pensione per essere andato in quiescenza per causa di servizio». (f.b.)


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Giovanni Aiello

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