Sono trascorsi 10 anni dal tragico e brutale omicidio di Cocò Campolongo. Era infatti il 16 gennaio del 2014 quando il piccolo di appena 3 anni venne trovato morto insieme al nonno, il 52enne Giuseppe detto Peppe Iannicelli, storico trafficante di droga cassanese, e la sua compagna di nazionalità marocchina Ibtissam Touss, di 27 anni. I resti dei tre corpi furono ritrovati in una Fiat Punto carbonizzata.
Le indagini portarono poi all’arresto di Cosimo Donato detto “Topo”, e Faustino Campilongo soprannominato “Panzetta”. Nei loro confronti si è espressa nel 2021 la Corte di Cassazione con la conferma, definitiva, dell’ergastolo. I due, in carcere dal 12 ottobre del 2015, sono considerati gli esecutori materiali di quello che è uno dei fatti di sangue più brutali avvenuti nella Sibaritide e compiuti dalla ‘ndrangheta del territorio.
La morte del piccolo Cocò fu un duro colpo per la comunità, per la Calabria e per l’intero Paese. Sei mesi dopo, infatti, a Cassano allo Ionio ci fu la storica visita di Papa Francesco. Era il 21 giugno del 2014 quando il pontefice scomunicò tutti i mafiosi in quello che è ormai un celebre e memorabile discorso. Questa sera, a dieci anni esatti dalla strage, alle 18, nella Basilica minore già Cattedrale di Cassano Jonio, verrà celebrata una messa.
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