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Gratteri: «La valutazione degli avvocati sui magistrati? Una grave ingerenza»

A dirlo, nel corso dell’audizione in Commissione Giustizia, è l’ex procuratore di Catanzaro, oggi a Napoli

Pubblicato il: 17/01/2024 – 16:27
Gratteri: «La valutazione degli avvocati sui magistrati? Una grave ingerenza»

ROMA «Con il controllo degli avvocati sui magistrati cosa pensate di ottenere in più? L’Europa ci chiede maggiore efficienza e velocità, non maggiore controllo su chi amministra la giustizia». A dirlo, nel corso dell’audizione in Commissione Giustizia, è stato Nicola Gratteri, procuratore di Napoli. L’ex procuratore di Catanzaro ha sollevato una serie di dubbi e criticità su alcuni aspetti della norma. Su esplicita domanda del vicepresidente della Commissione Federico Cafiero de Raho, ex capo della Direzione Nazionale Antimafia ed ex procuratore di Reggio Calabria, Gratteri parla di «grave ingerenza» in riferimento all’aumento di potere degli avvocati. «Si sottopone i magistrati al giudizio degli avvocati, in particolare del portavoce del Consiglio dell’Ordine di riferimento – ha detto Gratteri – il che delegittima il magistrato, poiché un intero ordine dà un peso e una valutazione. Il magistrato non sarà sereno a giudicare il cliente, magari importante, del presidente dell’Ordine». Il procuratore di Napoli, considera «negativa» la valutazione da parte degli avvocati. «In Calabria mi è capitato più volte di arrestare avvocati, anche di caratura nazionale e con incarichi pubblici, e in queste situazioni ti trovi ad essere critica dalla Camera Penale, senza che vengano neanche lette le migliaia di pagine dell’inchiesta». Occorre fare «attenzione a questa grande apertura» ha sostenuto Gratteri. «Non capisco tutto questo grande controllo che la politica vuole apportare sui magistrati, come qualcosa di punitivo. Non parlo degli avvocati componenti del Csm, perché loro non possono fare gli avvocati durante il loro incarico», chiosa il procuratore.
(redazione@corrierecal.it)

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