COSENZA Gli uomini della Polizia di Stato hanno scoperto, ieri sera, a Castrovillari un capannone industriale trasformato in centrale della droga. Il blitz delle scorse ore si lega a quanto accaduto nel corso dell’estate 2023, quando gli agenti della polizia di Cosenza riuscirono a rintracciare e sequestrare, in 48 ore, circa 500 kg di droga. Quell’azione fu coordinata dal dirigente del commissariato di Corigliano-Rossano Giuseppe Zanfini e dai colleghi della Squadra mobile di Cosenza diretta da Gabriele Presti. Le operazioni furono portate a termine sotto il coordinamento della questura all’epoca diretta Michele Spina e su iniziativa della procura di Castrovillari, guidata da Antonio D’Alessio. I due blitz avevano permesso di assestare un duro colpo a chi aveva evidentemente messo in piedi una vera e propria centrale della produzione e del confezionamento di sostanze stupefacenti.
Come dicevamo, le due centrali della droga sono situate in due distinti comuni. La prima è stata rinvenuta a Santa Sofia d’Epiro, la seconda ha visto donne e uomini in divisa impegnati a Luzzi. I due comuni ricadono nella Valle del Crati, zona spesso attenzionata dalle forze dell’ordine per quanto attiene il fenomeno legato allo spaccio. All’interno dei capannoni adibiti a centrale della droga, sono stati rinvenuti – in entrambe le operazioni – non solo i medesimi quantitativi di stupefacente (quasi 250 kg) ma anche il medesimo materiale utilizzato per la lavorazione, la produzione e il confezionamento. E con l’operazione, di ieri sera, il cerchio sembra essersi chiuso.
Bocche cucite dagli investigatori, sull’operazione vige il più stretto riserbo. E’ su impulso della Dda di Catanzaro che sono partite le attività da parte della Polizia, coordinata dal questore di Cosenza Giuseppe Cannizzaro. Da quanto è stato possibile apprendere, sarebbero cinque le persone arrestate tutte di nazionalità cinese, tre fermate a Castrovillari e due a Salerno. All’interno del capannone, situato nella zona industriale della città ai piedi del Pollino, una fabbrica di marijuana utile sia alla coltivazione che alla produzione dello stupefacente poi immesso nel mercato. Come accaduto nei precedenti blitz, anche in questo caso sarebbe ingente la quantità di droga sottoposta a sequestro. Si tratta di oltre 500kg di sostanza stupefacente, una parte spedita dall’Italia all’estero, in Olanda. Il dato sarebbe stato accertato mediante una serie di sequestri operati in Itali in alcuni impianti di produzione realizzati all’interno di capannoni, dove sono state allestite delle “serre indoor”. La droga partiva da Cosenza e Catanzaro con direzione Paesi Bassi.
(f.benincasa@corrierecal.it)
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