RENDE Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza «nessuna delle opere proposte dal Comune di Rende ha una valenza strategica, in grado di indurre sviluppo, per mancanza di visione e di programmazione»: a lamentarlo è la Federazione Riformista di Rende. «Trattasi per lo più di manutenzioni dell’esistente – si legge in una nota -, con piccole e spesso deturpanti aggiunte e/o modifiche delle opere interessate, tanto per impegnare le risorse, non sapendo come spendere i denari. Esempi scandalosi di questo modo di procedere sono i lavori sulle piazze De Vincenti e San Giovanni, quest’ultima definita da persone ignoranti, spregiativamente, dei “mattoni”, non sapendo, evidentemente, che “i mattoni” hanno caratterizzato la cultura edilizia e delle costruzioni, soprattutto, dei romani e degli anglosassoni. Nelle due piazze anche le pietre piangono. A piazza De Vincenti sono stati abbattuti 16 maestosi Pinus Pinea “diritti come fusi”, piantumati sul perimetro per fare ombra alle belle panchine in legno, ugualmente disposte ai margini. La gran parte della piazza serviva da parcheggio per il quartiere ricco di attività. Conclusioni: il parcheggio è ridotto a metà, sono stati piantumati rachitici alberi di “Giuda” (che ispirazione!), della cui ombra godranno, forse, i rendesi del XXIII secolo. Ciliegina sulla torta la piazza è stata invasa da una colata di cemento con la forma di orrende panchine, prescritte in estate per contrarre una bella insolazione».
Secondo Federazione Riformista «la povera piazza San Giovanni è stata sfregiata, mentre si continua ad infierire sulla intitolazione votiva definendola piazza dei “mattoni”, come se la qualità millenaria di questo materiale fosse un difetto e non un pregio come realmente è. Per il resto, “una inutile strage” di danaro pubblico: gradinate demolite e ricostruite altrove, ma per raggiungere lo stesso posto; bellissimi muretti, per proteggere la piazza dal traffico veicolare, demoliti per sostituirli con una bruttissima gradinata. Speriamo che la piazza non venga dipinta come un vespasiano. La commissione prefettizia ci risparmi almeno questo. Ecco come vengono spesi i favolosi fondi europei del Pnrr».
«La sola opera, non strategica per la città, ma che ha un valore strutturale è il centro per competizioni tra disabili che, a quanto è dato sapere, è stato proposto ed offerto dall’Unione Ciechi, realizzato, però, nel posto sbagliato, privo di accessi comodi e sicuri per atleti, famiglie, visitatori ed automobilisti di transito».
Per quanto riguarda invece le «piste ciclabili e sistemazione aiuole Quattromiglia – Roges (…), questi lavori hanno determinato l’abbattimento di 65 Pinus Pinea, sostituiti da bacchette di leccio che si godranno i nostri bisnipoti. Scandalosa strage ambientale che, irresponsabilmente, si vorrebbe perpetuare nei pressi di via F.lli Bandiera. Quanto alle piste ciclabili, sono rudimentali, realizzate con manto bituminoso e potenzialmente pericolose (sono previsti attraversamenti)».
«Povera Rende – conclude Federazione Riformista -, una amministrazione con visione avrebbe potuto risolvere con i fondi del Pnrr grandi problemi strutturali, come ad esempio quelli riguardanti i settori dell’energia, dei rifiuti, dell’acqua e del potenziamento dell’area industriale, per dare nuove possibilità di occupazione ai giovani ed alle donne. Quanto ai giovani ed alle donne, è un peccato che il Pnrr non sia stato utilizzato, corposamente, per favorire la formazione di nuove famiglie per la nascita di tanti nuovi piccoli rendesi. Con riferimento alle elucubrazioni che non chiariscono nulla, rispetto alle nostre censure, di quanti dovrebbero sentire il pudore almeno di tacere, diremo la nostra in una prossima nota».
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