CROTONE Il pubblico ministero, Alessandro Rho, dinanzi al Tribunale di Crotone ha ricostruito nel corso della lunga istruttoria le contestazioni mosse nei confronti degli imputati nel processo di primo grado, scaturito dall’inchiesta sulla gestione della piscina olimpionica. La vicenda portò, nel 2019, alla caduta dell’allora amministrazione comunale di Crotone guidata dal sindaco Ugo Pugliese. Il pm ha invocato sei condanne e un’assoluzione nei confronti dei sette imputati che rispondono, a vario titolo, di abuso d’ufficio, turbativa d’asta e falso. I reati contestati sono relativi a fatti avvenuti nel 2018 e riguardano l’affidamento della piscina comunale, che sarebbe avvenuto senza un regolare bando pubblico. Si sarebbe proceduto – secondo l’accusa – all’affidamento diretto non tenendo conto delle leggi che regolano la materia. Per l’ex sindaco di Crotone, Ugo Pugliese, l’accusa ha chiesto la condanna ad 1 anno e 6 mesi; per Gianfranco De Martino, ex dirigente del settore Lavori pubblici la richiesta formulata è di 5 anni e 8 mesi di carcere; per l’ex dirigente dell’area tecnica, Giuseppe Germinara sono stati chiesti 3 anni; per l’ex assessore all’Urbanistica, Salvatore De Luca, 1 anno e 6 mesi mentre per l’ex assessore allo Sport, Giuseppe Frisenda, 1 anno e 9 mesi. Infine, per Daniele Paonessa, già delegato del Coni provinciale, la richiesta di pena invocata dal pm è di 1 anno e 2 mesi. L’assoluzione è stata chiesta per Emilio Ape, ex funzionario del Comune. (redazione@corrierecal.it)
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