«Penso che ci sono molti nuovi lavori che nascono con l’intelligenza artificiale, per esempio lavori che sono mediatori tra IA e esseri umani. Gli umani hanno bisogno di contatto umano, non vogliono lavorare solo con il computer, non vogliono interfacciarsi con un agente artificiale e quindi nasce una grande bisogno di intermedi. E poi ci sono anche lavori più tecnici». Lo ha detto Georg Gottlob, uno dei maggiori esperti di Intelligenza artificiale, a Cinque minuti di Bruno Vespa su Rai1. Gottlob, unanimemente riconosciuto come un “re dell’informatica”, è stato l’ospite d’onore della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Unical, ateneo che il docente ha scelto con grande convinzione. L’informatico sta lasciando Oxford per la Calabria. Perché? «Io penso che sia un posto ideale per lavorare con l’Ai perché ha due colonne – sottolinea Gottlob – quella simbolica, la rappresentazione della conoscenza, e quella subsimbolica, e cioè le reti neurali. L’Università della Calabria è da tanti anni che lavora su questo e mi attira molto, ho già lavorato con loro. La Calabria è bellissima, abitiamo a Paola ed è un posto fantastico dove ho trovato una grande accoglienza». Grazie all’intelligenza artificiale, si possono raccogliere pensieri delle persone e rielaborarli in maniera intelligente. Questo è affascinante ma anche pericoloso? «Può essere affascinante e pericoloso, noi all’Università della Calabria stiamo lavorando a sistemi che possono riconoscere queste manipolazioni ed evitarle», conclude l’esperto.
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