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La propaganda filo-russa arriva a Lamezia, montano le proteste: lettera aperta al sindaco Mascaro

Programmata la proiezione del film “Il Testimone” prodotto da “Donbass Italia”. Indignazione delle associazioni locali e nazionali

Pubblicato il: 18/01/2024 – 11:39
di Giorgio Curcio
La propaganda filo-russa arriva a Lamezia, montano le proteste: lettera aperta al sindaco Mascaro

LAMEZIA TERME In Russia è stato un fiasco, in Italia la speranza, almeno quella iniziale, è fare meglio. Finora, però, all’attivo ha critiche, eventi annullati e poche decine di spettatori. Lontano il successo immaginato per film di propaganda filorussa “Il testimone”, racconto che prova a sovvertire la realtà del conflitto scatenato in Ucraina dalla Russia di Putin, raccogliendo le teorie che da anni provano a giustificare l’invasione russa avvenuta a febbraio 2022. Il film, seguendo un calendario perennemente precario e soggetto a ripensamenti dell’ultim’ora, sarà proiettato in Calabria, a Lamezia Terme, il prossimo 17 febbraio 2024. Evento pubblicizzato da un comunicato stampa che ha però scatenando le prime polemiche. Ma andiamo con ordine.

Il film propaganda

A pubblicizzare la proiezione de “Il Testimone” in giro per il Paese è un volto noto delle cronache di guerra e a chi frequenta il mondo del web, Andrea Lucidi. Freelance che si autodefinisce “indipendente”, finito nella lista nera dei servizi segreti ucraini, Lucidi attraverso “Donbass Italia” ha realizzato reportage di guerra ma nei territori occupati illegalmente dall’esercito russo e ha prodotto la pellicola. Su X (ex Twitter) mette in bella mostra, ad esempio, la città ucraina di Mariupol’ quasi completamente distrutta dalle bombe russe e ora occupata oppure da un’altra città ucraina occupata come Donec’k. A ottobre, invece, era finito al centro delle polemiche perché ospitato dell’ambasciata italiana a Mosca per un’iniziativa organizzata dalla Comunità dei Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena. Situazione definita «anomala» da Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri.  

L’evento a Lamezia Terme

All’evento lametino è annunciato proprio l’intervento di Lucidi – in remoto – mentre nel parterre degli ospiti figurano personaggi già noti tra la propaganda filo-russa in Italia e alla città di Lamezia. C’è Vito Grittani, fondatore dell’Osservatorio diplomatico internazionale e ambasciatore per l’Abkhazia. Carica informale in quanto si tratta di un altro territorio separatista della Georgia e non riconosciuto a livello internazionale. Grittani ha fatto molto discutere quando al “Domani” aveva raccontato di essere volato in Donbass «con un aereo messo a disposizione dal ministero della Difesa russo che da Mosca è atterrato a Rostov. Gli inviti provengono dalle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk» per ratificare l’annessione illegale delle regioni separatiste e occupate – parzialmente – dall’esercito russo. Gioca in casa il lametino Pasquale Salatino, direttore della rivista online “Osservatore Calabrese”, anche lui tra i 33 osservatori internazionali scelti dal Cremlino. «Il mio lavoro è diffondere informazioni obiettive nella mia terra natale» aveva affermato mesi fa, «sono riuscito a capire cosa è vero e cosa è una bugia».

Gli eventi annullati in Italia

Tra le informazioni da diffondere c’è dunque la finta verità raccontata dal “testimone” del film, un violinista belga che assiste a crimini di guerra e descrive le truppe ucraine come violenti neonazisti e torturatori. La proiezione del film, finanziato tra gli altri proprio dal ministero della Cultura della Russia e da “Donbass Italia”, ha già scatenato feroci polemiche in giro per il paese. Come a Bologna dove l’evento organizzato per il 27 gennaio ha spinto il sindaco, Matteo Lepore del Partito Democratico, a condannare l’evento, minacciando di cancellare la concessione all’associazione che gestisce il centro culturale, che è convenzionata con il Comune. Dopo le polemiche, la proiezione è stata annullata. Così come Bologna, Modena e Torino. In tutti i casi a finire sul banco dell’accusa è stato il Partito democratico, schieratosi apertamente contro la proiezione del film.

Lettera aperta inviata a Mascaro

A Lamezia Terme il film sarà proiettato in uno spazio privato, ma l’evento ha già suscitato un modo di indignazione da parte della comunità ucraina, con una lettera aperta inviata al sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, firmata da Diego Ghidotti, fondatore di Stand for Ukraine Italy e Olena Lashchuk. «Un evento che promuove la narrazione antidemocratica e antioccidentale di Mosca – scrivono – contro i nostri valori sanciti nella Costituzione Italiana non può e non deve essere tollerato nella nostra società civile. Troviamo inaccettabile che un tale evento venga proposto nella città, nella sua città, Lamezia Terme, senza che nessuna voce ufficiale si alzi per condannare l’evento anche se quest’ultimo si terrà in un luogo privato. Le rammentiamo che il sindaco di Lucca Pardini, nella sua stessa situazione, si è espresso inequivocabilmente nel dissociarsi e nel non sostenere in alcun modo la conferenza che doveva tenersi presso uno spazio privato gestito dalla catena di hotel Best Western. Le polemiche e la posizione netta della giunta comunale in questo caso hanno riportato a più miti consigli la catena Best Western che ha deciso in seguito di annullare l’evento».

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