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LA POLEMICA

«L’autonomia differenziata un nuovo fascismo? Quella di Falcomatà è un’opinione fuor di senno»

I consiglieri della Lega in Calabria rispondono al sindaco di Reggio. Minasi: «Dichiarazioni irragionevoli». Furgiuele: «Non ha capito nulla del provvedimento»

Pubblicato il: 18/01/2024 – 16:44
«L’autonomia differenziata un nuovo fascismo? Quella di Falcomatà è un’opinione fuor di senno»

«Se fosse fascismo, bisognerebbe sottolineare che è un fascismo introdotto nel 2001 dal centrosinistra che, a maggioranza, ha riformato il Titolo V inserendo nella Costituzione l’autonomia differenziata. È un “dettaglio” che spesso i grilli parlanti della sinistra omettono, nell’illusione, nonostante le tante batoste elettorali, di poter continuare a prendere in giro gli italiani. Quella del sindaco Falcomatà, è un’opinione fuor di senno. Priva di fondamento logico, ancorché politico. È infatti da decenni che in Italia i divari di sviluppo, di genere e generazionali, non garantiscono i diritti dei cittadini del Sud, ma non ci pare che Falcomatà e compagni abbiano mai protestato». Così i consiglieri della Lega in Calabria Gelardi, Mancuso, Molinaro, Mattiani e Raso replicano alle dichiarazioni del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che nel corso della presentazione del libro “Antifascisti adesso. Perché non è ancora finita” di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi, ha detto: «L’autonomia differenziata è un nuovo fascismo, perché, se è vero che il fascismo toglie la libertà, non garantisce i diritti per tutti, non consente ai territori di poter crescere insieme e svilupparsi, possiamo tranquillamente affermare che, oggi, un nuovo fascismo è rappresentato dalla riforma leghista». «L’iniziativa della Lega – spiegano in consiglieri del Carroccio – non intende affamare il Sud, già affamato dalle dissennate politiche economiche dei governi nazionali e regionali della sinistra, ma dare corso a una riforma da cui ci attendiamo il superamento dell’Italia a due velocità. Una riforma che include il superamento dell’iniquo concetto della spesa storica, l’applicazione e il finanziamento dei Lep e la garanzia che ai cittadini, ovunque risiedano, siano garantiti gli stessi diritti, servizi e opportunità. Che tutto ciò deluda Falcomatà e tutti quelli che tutelano lo status quo, perché il cambiamento mette in discussione il loro operato, richiedendo responsabilità nella gestione della spesa pubblica e obbligandoli a rendere conto ai cittadini, è la dimostrazione che la riforma in Parlamento è un’occasione storica che il Paese e il Sud attendono da troppo tempo». 

Minasi: «Dichiarazioni irragionevoli»

«Per il sindaco dem di Reggio Calabria l’autonomia differenziata sarebbe fascismo. Invitiamo Giuseppe Falcomatà a rileggere la Costituzione, che prevede l’attuazione dell’autonomia. La Carta costituzionale dunque sarebbe fascista? E il suo partito, il Pd, che ha votato la riforma del Titolo V sarebbe fascista? Le dichiarazioni irragionevoli da sinistra dimostrano che la riforma a qualcuno fa paura, proprio perché prevede più trasparenza da parte delle amministrazioni, efficienza e un’assunzione di responsabilità di fronte ai cittadini». Così in una nota la senatrice calabrese della Lega Tilde Minasi.

Furgiuele: «Follia di chi non ha capito nulla del provvedimento»

«Assimilare l’autonomia differenziata al fascismo è una follia, e dimostra come il sindaco Falcomatà non abbia capito nulla di una riforma che, invece, farà bene al Paese, a partire proprio dal sud. Grazie a questo intervento le Regioni virtuose potranno massimizzare le proprie competenze e gestire al meglio le proprie risorse, si andranno a rafforzare le amministrazioni locali e dare risposte sempre più incisive alle richieste dei territori. Soprattutto, grazie all’autonomia, si supereranno quei divari di sviluppo che a causa di anni di centralismo investono proprio il mezzogiorno d’Italia. Non rendersene conto dimostra solo la malafede di certa sinistra che preferisce demonizzare un provvedimento che invece rappresenta un’occasione storica per tutto il nostro Paese, da nord a sud».
Lo dichiara il deputato calabrese e vicecapogruppo della Lega Domenico Furgiuele

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