CATANZARO «L’annullamento delle procedure di selezione per l’individuazione dei direttori generali dell’Asp di Vibo Valentia, e delle aziende ospedaliere di Cosenza e del Gom di Reggio Calabria (leggi la notizia) è un fatto gravissimo, che sottolinea ancora una volta la mancanza di visione e di programmazione da parte della struttura commissariale guidata dal Presidente Roberto Occhiuto. Proprio il Presidente, infatti, più volte da quando è alla guida della Sanità calabrese ha sottolineato la necessità di non perdere tempo e di dare stabilità ad un comparto “in coma”, attraverso il reclutamento delle migliori risorse umane, capaci di spendere sui territori in maniera efficiente ed efficace le grandi risorse economiche attualmente disponibili. Ebbene, il procedimento in questione, dopo mesi di attesa (era stato avviato l’estate scorsa) doveva portare finalmente alla nomina di nuovi direttori, per dare stabilità a quel percorso di rinnovamento e ristrutturazione di cui la Sanità ha fortemente bisogno, e, invece, ci troviamo al punto di partenza, avendo atteso mesi per un altro nulla di fatto». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci. Secondo Alecci «la sensazione è che non ci sia un vero piano programmatico alla base delle azioni della struttura commissariale, che si “navighi a vista”. Anche la grande protagonista di questo nuovo corso, la famigerata “Azienda Zero”, dopo la sua istituzione (ricordiamo che esiste almeno sulla carta da dicembre 2021) è stata già più volte riorganizzata e non ha ancora avviato nessuna azione di rilievo. Così, a più di 2 anni dal commissariamento Occhiuto, si registrano ancora gravi carenze sia per quanto riguarda le strutture ospedaliere che la medicina territoriale. Come abbiamo più volte evidenziato, i nostri ospedali, nonostante i grandi sacrifici del personale, continuano ad utilizzare macchinari obsoleti, a non garantire i livelli essenziali di assistenza, le liste d’attesa aumentano, la migrazione sanitaria è sempre più preoccupante. Ci troviamo quasi alla soglia di metà mandato per questa legislatura e – conclude Alecci – al netto dei tanti proclami non si registra nessun cambio di marcia per la sanità calabrese».
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