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«La scoperta di un tumore al seno fa più paura in Calabria che in altre regioni»

«In qualità di presidente intergruppo parlamentare sul tumore al seno ritengo utile segnalare che dall’entrata in vigore del Dca che costituiva in Regione Calabria le breast unit sono ormai passat…

Pubblicato il: 22/01/2024 – 8:13
di Simona Loizzo*
«La scoperta di un tumore al seno fa più paura in Calabria che in altre regioni»

«In qualità di presidente intergruppo parlamentare sul tumore al seno ritengo utile segnalare che dall’entrata in vigore del Dca che costituiva in Regione Calabria le breast unit sono ormai passati anni e se molti sforzi sono stati fatti molte cose sono assolutamente non più rinviabili. La stessa mancanza di posti letto a gestione autonoma e non nelle corsie delle chirurgia generali, la mancanza di sedute operatorie dedicate, sono solo la punta dell’iceberg, bisogna fare di più e presto. Oggi la scoperta di un tumore al seno fa più paura in Calabria che non in altre regioni dove un puntuale approccio multidisciplinare e olistico crea le condizioni perché le donne affette da tumore al seno si sentano più sicure e con maggiori speranza di qualità di vita accettabili. Non basta chiamarsi Breast Unit, bisogna esserlo diventando un posto dove si decide, si dialoga, mettendo le donne affette da tumore al seno al centro non solo attrici ma protagoniste del percorso di cura. La cura dipende dalla diagnosi e la storica carenza di personale tecnico e medico nelle anatomie patologiche rende difficile approfondimenti vitali e fondamentali per stabilire il percorso di cura. Il follow up genetico cosi come una diffusione capillare sul territorio regionale della esecuzione dei test genomici che pur guidano la prognosi.ma c è anche la prevenzione e lo screening che in Italia non raggiunge il 50 percento della popolazione esposta e nel meridione e in Calabria presenta una parziale e disomogenea estensione fortemente sotto soglia per mancanza di personale dedicato nonostante gli sforzi di alcuni.
Ricevo continuamente lettere dal personale breast e dalle donne affette da tumore della mammella che guidano la mia battaglia politica di civiltà attraverso l’intergruppo come nella mia recente battaglia su henertu. Il tumore al seno non è una condanna a morte ma può diventarlo o così essere percepito in contesti dove non si sviluppano le giuste reti di approccio multidisciplinare breast in cui a una precisa diagnosi istologica corrisponda il giusto percorso di cura chirurgico e farmacologico senza ignorare tutte le strategie disponibili per salvaguardare la qualità della vita comprese quelle riabilitative plastiche e di estetica oncologica. L’intergruppo parlamentare lavorerà per le donne calabresi per un cambio serio di passo, non domani ma oggi.

*Deputata

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