TORINO La Dia ha eseguito a Volpiano e Chivasso il decreto di confisca di beni, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale del capoluogo piemontese, su proposta avanzata dalla Dia e dalla locale procura, nei confronti di due fratelli, gli imprenditori Giuseppe e Mario Vazzana, 58 e 61 anni, già condannati in primo grado a pene superiori ai sei anni di carcere per reati di ‘ndrangheta e in particolare alle vicende della ‘locale’ di Volpiano, emerse dall’operazione “Platinum Dia”. La confisca è il risultato della complessa attività di analisi del materiale acquisito dal Centro Dia di Torino nel corso dell’operazione che ha consentito di documentare efficacemente e ricostruire l’imponente patrimonio accumulato dai due imprenditori affiliati alla locale ‘ndranghetista di Volpiano, riconducibile all’impiego di capitali provenienti dalle attività illecite della struttura criminale. Nei confronti dei fratelli Vazzana era già stato eseguito un sequestro di beni per tre milioni nel 2022. I due erano stati arrestati nella maxi-operazione avvenuta il 5 maggio 2021.
La misura, adottata nei confronti dei due fratelli, dei loro familiari stretti e di altri prestanome, ha interessato otto compendi aziendali, quote societarie di un’impresa di ristorazione, 14 immobili, 6 autovetture e 19 rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro. Entrambi i fratelli sono stati raggiunti dall’applicazione della misura personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e divieto di allontanarsi senza autorizzazione del giudice, per la durata di 5 anni.
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