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la sentenza

Lamezia, morto sul lavoro: assolti due imputati

Per il giudice del Tribunale lametino il «fatto non sussiste». L’episodio risale al 2015

Pubblicato il: 23/01/2024 – 14:30
Lamezia, morto sul lavoro: assolti due imputati

LAMEZIA TERME Assolti perché «il fatto non sussiste». È questo il verdetto emesso nei confronti degli imputati A.F. e A.D., entrambi difesi dall’avvocato Aldo Ferraro. Si è concluso così, dunque, il processo di primo grado nel quale i due erano accusati di omicidio colposo perché, in qualità di titolari di una azienda boschiva e nel corso dell’attività lavorativa da loro gestita, «avevano provocato “per colpa” la morte di un loro dipendente, travolto da un albero ad alto fusto poco prima tagliato da uno dei due imputati». Da qui l’accusa di “omicidio colposo” per non avere preteso che il loro dipendente stesse a una distanza di sicurezza pari al doppio dell’altezza dell’albero.

Il processo

Nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono stati sentiti sia i Carabinieri intervenuti nell’immediatezza dei fatti che i funzionari del servizio di prevenzione degli infortuni sul lavoro dell’Asp di Catanzaro, i quali hanno ricostruito quella che sarebbe stata la dinamica dell’incidente in cui ha perso la vita S.O., e ciò avevano fatto sulla base delle dichiarazioni che i due imputati, all’epoca, avevano sin da subito reso a sommarie informazioni. Il difensore degli imputati ha prima rinunciato a tutti i mezzi di prova che aveva chiesto nel loro interesse, poi ha eccepito «l’inutilizzabilità delle dichiarazioni rese in dibattimento dai verbalizzanti». Secondo la tesi difensiva, infatti, questi ultimi avrebbero riferito il contenuto delle dichiarazioni che gli erano state riferite dai due imputati nell’immediatezza dei fatti ma senza l’assistenza difensiva, oltre alla «inutilizzabilità della consulenza medico legale che era servita per accertare le cause del decesso» per essere stata depositata quando il termine di durata delle indagini preliminari era già scaduto, chiedendo quindi l’assoluzione degli imputati. Una tesi condivisa dal Tribunale di Lamezia che, nonostante la richiesta di condanna formulata dal Pm pari a un anno e 4 mesi di reclusione ciascuno, ha assolto entrambi gli imputati.

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