«Le dinamiche demografiche ci spiegano che nei prossimi cinquant’anni il Meridione d’Italia perderà otto milioni di abitanti. Come se Sicilia e Calabria sparissero oltre le nuvole. Metà del Sud che si volatilizza. Chiaramente si può scegliere di lasciare, mischiarsi alle diaspore. L’autonomia differenziata sarà carburante per le partenze, da subito, prima della sua realizzazione e indipendentemente da come la si farà, addirittura indipendentemente dal fatto che la si ultimi. Molti, già via precariamente, saranno spinti a risiedere stabilmente nelle Regioni con più servizi, più opportunità, a progettare un futuro nelle aree più ricche. Molti, indecisi fra l’andare e il restare, andranno. Ecco, per chi tentenna o non voglia andare o per chi è via ma in una situazione di mera sopravvivenza(i più), bisogna spiegare che vivere per sopravvivere lo si possa fare anche da noi. Se si rimane non lo si deve fare per testimonianza o piagnoneria. L’unico atteggiamento possibile è il mutamento di prospettiva, il credere fermamente che si debba e si possa costruire un futuro diverso. Un percorso durissimo, di lotta di impegno, di numerosissime rinunce di ordine economico, sociale, lavorativo. Bisognerà scordarsi certi servizi e certe carriere. Il Sud è un mondo da costruire partendo dalle fondamenta, classe dirigente e contesto sociale. Smantellando cerchie, clan, prebende e privilegi. Certo, è quello che di solito si chiama rivoluzione. Rincorrere prospettive economiche, etiche, culturali, estetiche, modelli di successo che non ci appartengono, ci ha condotti al restringimento, ci porterà alla sparizione. Continuare a giochicchiare con l’ascarismo farà svanire la nostra terra, che scomparirà per tutti pure per quelli che da furbi hanno e stanno pensando di salvarsi mantenendo aperto il sacco della predazione. Dovremmo rivolgere lo sguardo nella direzione di casa nostra, più a sud di noi, pure, misurarci con desideri e regole che ci appartengono; regole e desideri degli altri ci possono soltanto portare via. Siamo rimasti impigliati dentro prospettive sbagliate che realizzavano interessi altrui, mai i nostri. Ecco, smettiamola di fare i figuranti in un film in cui non saremo mai protagonisti».
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