ROSSANO Un detenuto si è suicidato nel carcere di Rossano. L’uomo, riporta il Sappe, si sarebbe impiccato in cella utilizzando un cappio rudimentale ricavato dalle lenzuola. Il 35enne, di origine egiziana, avrebbe finito di scontare la pena l’anno prossimo. «Ricordiamo che ogni anno – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale – la polizia penitenziaria salva la vita a circa 1700 detenuti che tentano di suicidarsi. Questa volta, purtroppo, nonostante l’immediato intervento e ogni utile iniziativa per rianimare l’uomo non è stato possibile strapparlo alla morte». «Siamo solo al 26 di gennaio e sono già 11 i detenuti suicidatisi dall’inizio dell’anno. Ieri è successo a Rossano, l’altro ieri a Teramo e il giorno prima a Verona». Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. «Ormai non passa giorno che non sia funesto nelle carceri, in quella che è una vera e propria carneficina, mentre si aspetta solo di sapere dove sarà la prossima morte autoinflitta nella sostanziale indifferenza della politica maggioritaria».
«È evidente, tranne forse che al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al governo che non c’è più tempo, bisogna intervenire subito per affrontare l’emergenza penitenziaria fatta di sovraffollamento detentivo, che sfiora il 130 per cento, di carenze organiche, 18mila operatori in meno nella sola Polizia penitenziaria, di deficienze strutturali, infrastrutturali, logistiche e negli equipaggiamenti, di disorganizzazione e di molto altro ancora. Va bene la programmazione e i propositi di ampio respiro, ma in un paese che voglia dirsi civile e rispettoso dei diritti umani tutto ciò non può continuare in attesa di, peraltro improbabili, tempi migliori» prosegue il Segretario della UILPA PP. «L’esecutivo – conclude Fazio – vari immediatamente un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, nella Polizia penitenziaria e negli altri profili professionali e il deflazionamento della densità detentiva pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei detenuti malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Parallelamente, il Parlamento approvi una legge delega per la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria».
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