ROMA Si annuncia un sabato di tensione per i cortei pro-Palestina programmati a Roma, Milano, Napoli e Cagliari in coincidenza con il Giorno della Memoria. Dopo l’allarme lanciato dalle Comunità ebraiche, le questure coinvolte hanno vietato le manifestazioni chiedendo che vengano rinviate ad altra data.
Nella circolare inviata ai questori il Viminale ha avvertito che tenere i cortei nel Giorno della memoria potrebbe fargli «assumere connotazioni lesive» dello «spirito commemorativo in favore delle vittime delle leggi razziali, nonché di condanna alla persecuzione del popolo ebraico». Le manifestazioni «potrebbero determinare, anche in relazione all’attuale contesto conflittuale internazionale, il sorgere di tensioni».
Le autorità di polizia hanno preso contatto con gli organizzatori dei vari cortei e a Milano hanno ottenuto dall’associazione palestinesi d’Italia che venisse spostato a domenica. Alcuni gruppi, pero’, come i Giovani palestinesi, hanno confermato l’intenzione di scendere in piazza comunque nelle quattro città con lo slogan “La repressione non ci fermerà”.
«Scendiamo in piazza contro i divieti perché abbiamo memoria», hanno annunciato su Instagram i Giovani palestinesi.
«Rispetto a quello che sta pagando il nostro popolo per la propria libertà questo piccolo atto di disobbedienza civile è un rischio trascurabile, anche considerando che, fino a prova contraria, manifestare è ancora un diritto in Italia».
«È estremamente grave che la comunità ebraica incida su una decisione già presa dall’autorità competente che aveva autorizzato il corteo», ha denunciato da parte sua la presidente del Movimento degli studenti palestinesi, Maya Issa, «è una decisione che aumenta la rabbia e non possiamo garantire che non ci siano persone che domani scendano comunque in piazza».
Ad animare la vigilia c’è stato anche un sit-in davanti alla Farnesina in cui un gruppo di attivisti di Potere al Popolo ha cercato di imbrattare con la vernice dei fogli raffiguranti la bandiera si Israele. I poliziotti sono intervenuti e hanno impedito l’azione facendo rimuovere il materiale. Poco distante gli agenti hanno sottoposto a un controllo Gabriele Rubini, conosciuto come ‘chef Rubio, noto per le posizioni pro-Palestina: aveva in auto una tanica in plastica contenente cinque litri di quello che ha spiegato essere sangue animale.
«Ogni sabato abbiamo marciato e ogni sabato marceremo finché la Palestina non tornerà libera», ha poi affermato in un comunicato il noto chef.
Sul tema è intervenuta anche la premier, Giorgia Meloni: «è una questione che ci preoccupa abbastanza in questo momento al di là del merito delle manifestazioni perché in Italia, come sapete, rispettiamo il diritto di manifestare. Ci sta lavorando Piantedosi, vediamo cosa emerge».
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